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  • Icardi: 'Voglio restare e vincere all'Inter'

    Icardi: 'Voglio restare e vincere all'Inter'

    Mauro Icardi non vuole lasciare l'Inter. L'attaccante argentino ha rilasciato una lunga ed interessante intervista ai microfoni del Corriere della Sera in cui dichiara la propria fedeltà ai colori nerazzurri: "Tutti gli anni si dice che devo andare via, è sempre la stessa storia. La società ha fatto un gran lavoro portando qui buoni giocatori. E poi dove volete che vada? Sono contento di stare qua, di fare il capitano, l’attaccante, segnare. Certo voglio vincere, ma voglio farlo qui come hanno fatto tanti prima di me".

    SQUADRA COMPETITIVA - "Spero che l’anno prossimo la squadra sarà ancora più competitiva. L’obiettivo dell’Inter deve essere vincere lo scudetto e tornare in Champions. Questa Inter è un gruppo di bravi ragazzi, non ho bisogno di fare il cattivo. Non ho mai sopportato i compagni che in campo urlano, mi innervosiscono e basta. Ha più efficacia una parola detta bene e con calma. Gli altri ti guardano, l’esempio vale più delle parole".

    MANCINI CONTRO MAZZARRI - "Mancini non urla mai. È un allenatore ma vede la quotidianità con gli occhi del giocatore: non ha dimenticato quel che è stato. Ti capisce. Mazzarri aveva atteggiamenti più da allenatore classico e si arrabbiava di più".

    IL RAPPORTO CON WANDA - "Sono andato via di casa a 13 anni, ho sempre scelto di accompagnarmi ai più grandi. Tutto questo mi ha fatto maturare. Wanda mi ha cambiato la vita. È una delle donne più note d’Argentina, ma mi aiuta a fare il padre e il calciatore, a stare più concentrato sulla mia carriera. Da ragazzo ho fatto tutto quel che volevo quando stavo a Barcellona. Poi ho deciso di cambiare modo di vivere, ho conosciuto lei e tutto è stato diverso"

    "NON SO SIMULARE" - "I gol li ho sempre fatti, sono un attaccante. Venti gol? Quest’anno sono già 14 e ho avuto un infortunio all’inizio che mi ha condizionato. L’anno passato ne ho segnati 22, la porta la prendo insomma. Simulare? Non mi piace cascare per provare a prendere qualcosa. Contro di noi Belotti del Torino è stato furbo: ha realizzato che il pallone gli era sfuggito, ma ha notato l’incrocio di Nagatomo e si è buttato. Io quella cosa lì non la so fare".

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