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  • Il Bari-Inter di Paolillo:| 'Biancorossi nel cuore'

    Il Bari-Inter di Paolillo:| 'Biancorossi nel cuore'

    • D.L.

    E' addirittura più emozionato di chi scenderà in campo. Bari-Inter sarà un appuntamento davvero speciale per Ernesto Paolillo. L'amministratore delegato e direttore generale nerazzurro, infatti, è nato 64 anni fa a Bari Vecchia. Un 'marchio' incancellabile, malgrado un percorso professionale che lo ha ben presto allontanato dal capoluogo pugliese e proiettato verso incarichi di primo piano dei più importanti istituti di credito italiani. La trasferta della Beneamata a Bari, però, consentirà a Paolillo una full immersion nelle sue radici. Ieri sera, infatti, il dirigente ha presenziato alla premiazione del capitano interista Javier Zanetti da parte dell'Inter Club Bari, proprio a lui intitolato. Stamattina, invece, presso la Sala consiliare della Provincia di Bari, riceverà un riconoscimento dal Presidente della Provincia, Francesco Schittulli. A poche ore dalla sfida alla squadra della sua città, Paolillo sfoglia l'album dei ricordi baresi.

    Ernesto Paolillo, che cosa prova di fronte ad un'accoglienza così calorosa dai suoi concittadini?

    'Sono commosso. E' la prima volta che ricevo un premio a Bari. Un riconoscimento a cui tengo particolarmente, perché in ogni passaggio della carriera ho provato sulla pelle l'orgoglio di portare in giro per l'Italia il nome della mia città. Sono andato via da Bari da giovanissimo e sono tornato di rado. Spero proprio di trascorrere in Puglia un periodo più lungo la prossima estate'.

    Quali sono i ricordi più intensi dei suoi trascorsi baresi?
    'Innanzitutto il pensiero va ai miei genitori, che amavano profondamente questa città. Ma indimenticabili restano i vicoli di Bari Vecchia, il Lungomare. Ovvero, i luoghi dell'infanzia. Così come mi resta impresso l'odore del pesce crudo che mangiavo a 'Nderr la lanz'. E poi, è stato il Bari a farmi innamorare del calcio: ricordo il grande centrocampista degli anni '60 Mazzoni, così come Biagio Catalano: il suo talento era sconfinato'.

    Come mai è diventato poi tifoso dell'Inter?

    'Da bambino ero in vacanza con i miei nel biellese, proprio dove era in ritiro l'Inter. Era la squadra di Skoglund e Lorenzi: un fascino irresistibile. Poi, quando mi trasferii a Milano il legame si rafforzò: lì o sei interista o milanista. Ebbene, ho scelto la mia fede e non l'ho più abbandonata'.

    Che cosa pensa dell'attuale situazione dei biancorossi?
    'E' un immenso dispiacere. Sognavo questo incontro con il Bari nella parte medio-alta della classifica, come lo scorso anno. Confesso che battere i galletti da una parte sarebbe un gran dispiacere. Ad ogni modo, la squadra di Ventura non deve rassegnarsi: il mercato di gennaio ha portato tante novità. La salvezza resta possibile'.

    Spesso il Bari è stato una bestia nera per l'Inter. C'è un'occasione in cui i galletti l'hanno fatta particolarmente soffrire?

    'A fine anni ’90, il Bari di Fascetti era un autentico spauracchio. Che si giocasse al Meazza o al San Nicola, si perdeva puntualmente. Ma anche lo scorso anno non siamo riusciti ad aver ragione dei biancorossi. Mai, comunque, potrei rammaricarmi per una vittoria del Bari. Ecco perché oggi non faccio pronostici…'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)


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