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  • IL CASO Allenatori all'estero, il made in Italy non piace più

    IL CASO Allenatori all'estero, il made in Italy non piace più

    Una colonia in crisi, che sta passando di moda. Gli allenatori italiani all'estero non tirano più. Tolti Marcello Lippi, che ha vinto Superlega cinese e coppa nazionale al primo anno sulla panchina del Guangzhou Evergrande, e Alberto Zaccheroni, che ha in tasca la qualificazione al Mondiale con il Giappone,  gli altri tecnici azzurri vivono un momento difficile. Su tutti Roberto Di Matteo, l'uomo della Champions con il Chelsea, scaricato da Roman Abramovich alla prima grande difficoltà stagionale. In Inghilterra non se la passa bene nemmeno Mancini, costretto a vincere la Premier League dopo la doppia eliminazione in Champions League ed Europa League per allontanare gli spettri di Guardiola e Mourinho.

    Futuro in bilico anche per Ancelotti, già scaricato dai tifosi del Paris Saint-Germain e messo in dubbio, così come Leonardo, dalla dirigenza qatariota del club della capitale per colpa dei pessimi risultati in Ligue 1. Non conosce il suo futuro nemmeno Luciano Spalletti, che nonostante la campagna acquisti faraonica dello Zenit con oltre 80 milioni di euro spesi, ha fallito la qualificazione agli ottavi di Champions e nel campionato russo è al secondo posto alle spalle di Cska Mosca e Anzhi.

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