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  • Nemmeno il rosario salva Inzaghi

    Nemmeno il rosario salva Inzaghi

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    Un'altra delusione per i pochi tifosi rossoneri che hanno preso sugli spalti di San Siro per assistere alla sfida col Verona e un ulteriore tassello verso la mancata riconferma di Filippo Inzaghi sulla panchina del Milan al termine dell'attuale campionato. Anzi, il 2-2 strappato dagli uomini di Mandorlini nelle battute conclusive, con un Diavolo da circa 20 minuti ritirato a ridosso della propria area di rigore, con Pazzini rimpiazzato da un difensore come Bocchetti e una punta di ruolo che tenesse su palla (Destro) inserita solo al 92', può essere per la società la classica goccia destinata a far traboccare il vaso.

    PERCHE' DESTRO FUORI? - La pazienza del popolo milanista è finita, come dimostrano i fischi piovuti addosso al tecnico al momento dell'uscita dal campo di Pazzini e al termine della partita. A tal proposito, desta clamore e sconcerto la scelta iniziale di Inzaghi di rinunciare all'attaccante voluto fortemente da Berlusconi per affiancare Menez per far giocare al suo posto un calciatore che da inizio stagione aveva raramente goduto della sua fiducia. Rinunciare a Destro dopo le ultime due gare senza gol, ma anche senza alcun tipo di rifornimento, suona come una bocciatura ingiustificata nei confronti del bomber marchigiano ed è l'ennesima conferma di come Inzaghi ormai non abbia più il controllo del gruppo.

    NEMMENO DIO E' CON PIPPO - Come si può spiegare altrimenti la scelta di puntare su Mexes e Muntari, due giocatori esclusi dal progetto futuro del club e ormai ai margini anche di quello tecnico per rendimento e soprattutto comportamenti sopra le righe? Anche stasera la squadra ha dimostrato di non avere idee di gioco e la personalità necessaria per uscire da un momento di grande difficoltà e nemmeno essersi trovati casualmente in vantaggio ha prodotto la tanto attesa scossa. Quella che Inzaghi forse sperava di ottenere anche con l'aiuto del Padreterno, come il rosario portato all'anulare della mano destra ha lasciato intuire. Le risposte evasive del tecnico alle domande sul proprio futuro nel post-partita sono la spia di un malcontento sempre più diffuso da parte della società che, secondo quanto si apprende, valuterà la posizione di Inzaghi nelle prossime ore. Il prossimo incontro di campionato contro la Fiorentina, match ad oggi molto proibitivo, potrebbe anche non prevedere la presenza dell'ex attaccante sulla panchina, con Mauro Tassotti o il tecnico della Primavera Brocchi pronti a prenderne il posto da qui fino a fine campionato.

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