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  • Il cielo sopra Sky: io sono Pirlo

    Il cielo sopra Sky: io sono Pirlo

    “Io non sono pirla”, esclamò Mourinho il primo giorno di Inter. E mise subito le cose in chiaro. “Io sono Pirlo”, sussurra Andrea ogni giorno. E il contenuto non cambia, anche se la parola chiave si differenzia per maiuscola, vocale e tono di voce. Così allenatori, giocatori e giornalisti hanno sudditanza psicologica, nei suoi confronti. E’ il rispetto che si deve al campione, ma con un particolare, in più: Allegri.


    Dopo lo scudetto del 2011, sul destino di Pirlo ci fu l’astensione dell’allenatore. E Berlusconi, che ai tempi governava non solo al Milan, decise: niente rinnovo al regista che chiedeva tre anni di contratto a cinque milioni netti. Totale trenta milioni lordi risparmiati con lo slogan milanese “tiriamo la cinghia”, che “spending review” non andava ancora di moda.


    Allegri non si disperò, poi si è ricreduto. Pirlo finì alla Juve dove Conte non sapeva dove metterlo, poi gli ha trovato posto. Molti conoscevano questi retroscena, ma l’esodo di massa dei critici non ha esitato ad impallinare Allegri (non Berlusconi&Galliani) beatificando molto Conte (poco Agnelli&Marotta).

    La situazione si presenta ancora adesso. Conte dà a Pirlo 70 minuti in Italia-Azerbaigian e lo lascia in panchina contro Malta? Coro di stampa e tv: “Tutto normale, lo gestisce al meglio”. Allegri lo mette titolare contro Roma, Sassuolo e Olympiacos ma lo toglie perché peggiore in campo? Ecco le critiche: “Tutto torna: con questo allenatore non rende”.

    A Zanetti e Maldini nessuno ha detto o scritto quando era arrivato il momento del giro d’onore. Totti è un caso a parte, Pirlo quasi. Monumenti in vita: i giornalisti osservano il cartello “vietato toccare” affisso dai tifosi. Ma rispetto agli altri Grandi Vecchi, c’è una situazione anomala. I cronisti bianconeri sanno che - se fosse rimasto alla Juve - Conte non lo avrebbe più considerato titolare: si è visto anche in nazionale. Eppure sembra esserci un correttore automatico impostato sulle tastiere di alcune redazioni: appena digiti “Pirlo”, compaiono solo parole e storie più docili.

    Su Google, personalmente vivo una situazione simile. Se digitate “Sandro Sabatini Sky” come quarta voce esce “incredibile gaffe”. Si tratta di un video su youtube in cui confondo il nome dell’arbitro Tagliavento e lo chiamo Trentalange. Pochi secondi, che finiscono con una risata. Eppure mi tormenta, non capisco perché sia così in alto. Sinceramente, è arrivato il momento di confessarlo, ho combinato di peggio.

    Sembra lo stesso tormentone che accompagna la Juve se gioca Marchisio e non Pirlo. In automatico esce “colpa di Allegri”. Ma è arrivato il momento di confessare che non è giusto.
     

    Sandro Sabatini (giornalista Sky Sport)

    sandrosabatini.com - @SabatiniSky24


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