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  • Sabatini: Zizou, Pogba, Eto’o e l’accento sul vero affare

    Sabatini: Zizou, Pogba, Eto’o e l’accento sul vero affare

    Il problema sarà trovare in fretta a Pogba una moglie o almeno una fidanzata, possibilmente iberica, stufa di Torino e nostalgica di Spagna come quella di Zidane nel 2001. Quel trasferimento è scolpito nella memoria solo con milioni e campioni. "Zizou" al Real per 150 miliardi di lire, che la Juve investì un po’ su Buffon, un po’ su Nedved e un po’ li mise in banca. Un affarone. Eppure non erano d’accordo i tifosi. E per placarne la nostalgia, si raccontò che il trasferimento l’aveva suggerito la bizzosa moglie Veronique Fernandez, ex ballerina di origine spagnola. Non era vero, ma gli ultrà della bandiera se la presero con lei.

    Ai giovani va ricordato che quei 150 miliardi di lire al cambio valevano più o meno 75 milioni di euro, e il resto mancia. In pratica, l’attuale base d’asta di Pogba per i Top Club. Sempre i giovani provino a cercare su Youtube il gol di Zidane nella Champions vinta sul Bayer Leverkusen: è quasi identico a quello di Pogba al Napoli. Coincidenze. In effetti manca solo una donna. Ma una soluzione si trova: per esempio Raiola. L’astuto Mino è manager che, all’occorrenza, la colpa se la prende anche volentieri. Basta sia ricompensata dalla mediazione.

    Senza giri di parole o mediazioni, è già il momento di prendere posizione: vendere Pogba al cospetto di una “offerta indecente” (titolo di un film ai tempi di Zidane) sarà giusto oltre che ineluttabile. Ma solo a patto che funzionino bene le versioni 2.0 di Buffon e Nedved. Quindici anni fa, Zizou al Real diventò un affare soprattutto grazie a loro.

    Quella di Pogba è storia ancora da scrivere. Un centinaio di milioni e cento sfumature di bianconero: sarà il romanzo dell’estate 2015. Più tormento che tormentone: un classico, quando si parla di addii. Ma la Grande Cessione è anche una grande occasione. Il miglior caso di scuola è stato Ibra-Eto’o: ricordate?

    E’ anche vero che, a vivere solo di ricordi, si scivola nella malinconia e basta. Prendete proprio Eto’o: ormai è un ex campione. Ha un cognome ancora leggendario. Ma non è più un "nome" per il calcio attuale, nemmeno il nostro. Eppure la Samp lo vuole. Operazione nostalgia o macchina del tempo, sarà comunque un affare sbagliato. Perché è dura scriverlo e fa male perfino pensarlo, ma oggi Okaka è più forte di Eto’o. Altrimenti ci raccontiamo le favole, tipo quella della moglie di Zidane.

    Invece il calcio italiano non ha bisogno di favole. Semmai di storie. Da evidenziare e sottolineare, con punteggiatura economica e tecnica. E con gli accenti su nomi giusti: da Zizou in giù.

    Sandro Sabatini (giornalista Sky Sport)

    sandrosabatini.com  -  Twitter: @Sabatini  -  Facebook: SandroSabatiniOfficial

     


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