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  • Il derby di Conte e Allegri per la Premier

    Il derby di Conte e Allegri per la Premier

    • Luca Borioni
    C’è uno strano derby tra tecnici accomunati dal bianconero che si gioca in questi giorni di mercato sul territorio inglese. I due allenatori in questione sono Antonio Conte e Massimiliano Allegri. Entrambi progettano un futuro in Premier, l’unico campionato in grado di offrire loro stimoli al più alto livello in prospettiva. Perché nei programmi dell’attuale ct azzurro e del tecnico che lo ha seguito sulla panchina della Juventus ci sono prima di tutto grandi obiettivi da conquistare in questa stagione: per Conte un Europeo in cui sorprendere tutti, per Allegri uno scudetto che avrebbe del sensazionale e una Champions come al solito sogno proibito e ossessivo (oltre, a quanto sembra dopo l’esito del primo scontro con l’Inter, alla Coppa Italia).
    Ma in questo periodo di grandi trattative non sono solo i giocatori ad affinare le strategie sul mercato. Proprio perché non sono solo i calciatori ad avere agenti che li rappresentano e che si muovono sul terreno diplomatico per preparare scenari futuri.

    Cominciamo da Conte: da tempo ormai si è messa in moto per lui la macchina dirigenziale del Milan, che lo avrebbe identificato come l’uomo giusto per il rilancio della squadra rossonera. Ma non è un mistero che il tecnico abbia ambizioni diverse, legate a un’esperienza internazionale. Dopo la Nazionale, vorrebbe tornare nella mischia con la gestione di un club e, dovendo scegliere, un club inglese. Questo sia per aggirare il problema di guidare un’altra squadra italiana dopo la Juve e sia per potersi mettere finalmente alla prova su una panchina di grande prestigio in un campionato estero. La scelta è stata già fatta e il risultato del prossimo Europeo, anche un’eventuale cavalcata trionfale della Nazionale, non cambierà la soluzione finale. Le panchine del Chelsea o del Manchester United come possibili approdi, anche se si tratta di posizioni ambite da altri tecnici d’eccellenza. Per lo United del dopo Van Gaal si parla anche di Mourinho e dello stesso Guardiola, inizialmente trattato dal City, ma che recentemente ha spedito uomini di fiducia a Parigi proprio per verificare, in un summit, l’ipotesi dei Red Devils.

    Nomi che ritornano pure per Allegri. E sempre a proposito di uomini di fiducia: quelli dell’attuale mister bianconero a Londra sono di casa e recentemente avevano avviato un abbozzo di trattativa con l’Arsenal, ma subito dopo l’immarcescibile Wenger ha rinnovato per l’ennesima volta il contratto e l’idea si è spenta subito. Allegri però, dopo l’avventura juventina (che a termini di contratto non dovrebbe in realtà terminare prima del 2017) guarda sempre a Londra e più precisamente al Chelsea. Emissari, tanto per cambiare, al lavoro. Il club di Abramovich può rappresentare l’approdo più logico.

    Ma tutto questo non ora, solo nel prossimo futuro, dopo che questa stagione sarà arrivata al capolinea con un bilancio di affermazioni importanti. Per Allegri come per Conte si tratta di programmare con calma ma anche con lucida fermezza un domani da protagonisti. Perché il calcio è una questione di programmazione, in campo e fuori. 

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