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  • Il gioiello Ganso:| Sogna Milano
Il gioiello Ganso:| Sogna Milano

Il gioiello Ganso:| Sogna Milano

Il derby, quello di Milano, questa volta si trasferisce a Santos, la città famosa per la squadra di calcio, perchè lì ci giocò Pelè. Milan e Inter scendono in campo per “giocarsi” Paulo Henrique Ganso, uno dei meninos di Vila Belmiro, così sono chiamati i ragazzini terribili del Santos, un altro dei Pelè, grande o piccolo si vedrà, che il club paulista puntualmente riesce a inventare. «Sono ancora infortunato e un grande club d'Europa, l'ultimo campione del mondo, si sta interessando a me» ha detto qualche giorno fa Ganso riferendosi ai nerazzurri di Moratti. «Non mi piacerebbe giocare nel Manchester City. Preferisco una grande come il Milan, il Real Madrid o il Barcellona» aveva dichiarato il “menino” un anno fa quando gli inglesi di Mancini si erano fatti avanti. Ci ha provato poi anche il Lione, 20 milioni di euro, spiccioli, poi russi, nemmeno ascoltati, quindi l'elen­co delle grandi: è finito nel mirino di Real Madrid, Barcellona, Juventus, Chelsea, ma adesso c'è il “derby della Madonnina” proprio nel momento in cui Ganso si lamenta del Santos, reo di non valorizzarlo. «Lo fa l'Inter - ha aggiunto ancora polemicamente il ventunenne di Ananindeua, cittadina non lontano da Belem - e non la mia società».

Guadagna meno di un terzo rispetto a quello che prende Neymar (66.000 euro al mese contro i 220.000 del compagno), il contratto scade nel 2015, c'è una clausola re­scissoria da 50 milioni di euro, ma adesso vuole di più, proprio nel momento i cui le attenzioni dall'Europa si fanno più pressanti e si avvicina il rientro in campo, previsto entro la fine di febbraio, dopo l'infortunio al ginocchio che l'ha tenuto fermo dal 26 agosto scorso. Ronaldo lo voleva ai Mondiali, Dun­ga invece l'ha lasciato a casa e per vederlo nella Seleçao è dovuto arrivare Mano Menezes, così Ganso - che in portoghese vuol dire oca - ha esordito l'ago­sto scorso contro gli Stati Uniti. E’ il nuovo Zidane, oppure Kaka o anche Guti: i paragoni non si contano, ma su una cosa tutti concordano, è un centrocampista unico, un numero 10 speciale.

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