Calciomercato.com

  • Il giorno di 'O Animale' cuore granata e del Uallarito argentino

    Il giorno di 'O Animale' cuore granata e del Uallarito argentino

    • Cesare Bardaro
    CAMPIO-NATI il 19 GIUGNO

    Buon compleanno a
    PASQUALE BRUNO, 1962, ex difensore di Lecce, Como, Juventus, Torino, Fiorentina, Hearts e Wigan. Detto “O Animale”, soprannome coniato dal compagno di squadra Tricella, ma lui preferiva essere chiamato “Diabolik, perchè non voleva condividere il nomignolo con Pasquale Barra, esponente di spicco della Nuova Camorra Organizzata, famoso per essere il principale accusatore di Enzo Tortora, ma soprattutto, per aver preso a morsi il cuore di Francis Turatello. Di sicuro, però, lui non fece mai nulla per smentirlo. E' un cult la sua reazione all'espulsione, per doppia ammonizione, comminatagli dall'arbitro nel derby della Mole il 17 novembre 1991.



    Fu squalificato per 8 giornate, poi ridotte a 5. Il referto diceva così “Per aver, successivamente alla notifica del provvedimento di espulsione, dapprima chiesto al direttore di gara, in modo concitato, spiegazione sulla decisione disciplinare, e quindi, ignorando l'invito ad allontanarsi, cercato di avvicinarsi all'arbitro, in ciò impedito da un compagno che lo tratteneva a distanza di circa un metro e poi dal capitano della squadra che accorreva in aiuto; per aver poi reiteratamente tentato di liberarsi dei compagni di squadra con l'intento veemente carico di implicito quanto intenso significato minaccioso di riavvicinarsi al direttore di gara, obiettivo scongiurato da alcuni componenti della panchina del Torino che a forza lo bloccavano e a fatica lo portavano verso l'ingresso degli spogliatoi; per aver nel tragitto che lo conduceva fuori dal campo, ancora e più volte cercato di liberarsi dai compagni di squadra che lo avevano immobilizzato. Solo dopo due minuti e trenta secondi il gioco poteva riprendere". "Quando mi ha fatto vedere il cartellino rosso sono rimasto a bocca aperta, come un merluzzo. Poi ho capito, mi sono fatto sotto e mi hanno trascinato via. Senza l’intervento di Lentini forse avrei finito la carriera". In un altro derby “Si giocava al “Delle Alpi”, ero un giocatore del Toro e perdemmo in "Zona Cesarini", tipo al 91’. Ero furioso per la sconfitta che ritenevo immeritata. Paolo Di Canio mi fece il gesto dell’ombrello e se ne andò. Giurai a me stesso che la prima maglia bianconera che avessi trovato nel tunnel che porta agli spogliatoi l’avrebbe pagata per tutti. Vidi da distante qualcuno con la casacca a strisce bianconere, mi avvicinai da dietro, lo presi per il collo, gli diedi un paio di pugni e uno schiaffone senza sapere chi fosse. Poi il malcapitato si voltò, era Dino Baggio, con il quale ero stato compagno di squadra e rimasi di sasso ma non mi scusai, talmente ero infervorato. Il martedì successivo mi chiamò Luca Fusi, altro compagno di squadra e grande amico di Dino Baggio, e mi rimproverò per i gesti che avevo compiuto, cercai di negare ma alla fine ammisi il mio errore. Io ero così, molto fumantino come carattere, mi si annebbiava la vista per la rabbia. Ovviamente poi tutto si ricompose e chiesi scusa a Dino”. Nel 1993-94, alla Fiorentina in serie B, in Fiorentina-Brescia, nello spogliatoio a fine partita, Franco Lerda sputa in faccia a Bruno, Pasquale cambia (con la complicità di Batistuta) i connotati alla punta bresciana. Ottiene 3 giornate di squalifica, una multa di 32 milioni dalla Fiorentina e viene anche messo fuori rosa dal presidente Cecchi Gori, tra il disappunto di Claudio Ranieri (allora allenatore viola) e della mitica mamma del presidente Valeria, che riteneva Bruno un ragazzo molto educato che andava sempre a messa. Non ama molto Chiellini. A proposito dell'episodio del morso di Suarez ha detto: “Mi ha urtato l’atteggiamento da fighetta isterica di Chiellini: uno col suo fisico non può fare scene così. Ha simulato varie volte, si è lamentato tutta la partita. Se fossi stato Suarez gli avrei dato un pugno in faccia, altro che morso...Sono rimasto colpito da come Suarez riesca a morderlo in movimento, non deve essere facile. Bonucci non si sarebbe mai permesso di mettere in faccia la testa a me o a Policano, sarebbe arrivato in 15 minuti in ospedale”. E' anche il suocero di Chevanton.

    JOSE' ERNESTO SOSA, 1985, centrocampista argentino del Besiktas, detto El Principito. A Napoli, dove giocò nel 2010-11, lo ribattezzarono El Uallarito. Anni dopo il procuratore dell’argentino dichiarò: “In azzurro ha vissuto un periodo difficile, non è mai facile adattarsi alla Serie A e il suo assestamento non è stato positivo sotto la guida di Mazzarri. Dal punto di vista tattico il campionato italiano è il più complicato al mondo, i tecnici raramente contano sui giovani e Sosa ne ha pagato le conseguenze. Il ricordo più bello dell’esperienza napoletana, comunque, resta il fantastico pubblico del San Paolo”.

    JOSEPH DOSU, 1973, ex portiere nigeriano. Con la nazionale vinse le Olimpiadi 1996. Subito dopo fu tesserato dalla Reggiana, che però non lo schierò mai perché aveva già troppi extracomunitari. Poi ebbe un incidente stradale che lo lasciò a lungo paralizzato. Viaggiava col compagno di nazionale Saturday, sulla strada che porta da Lagos a Ikorodu. A un certo punto Dosu, che guidava, si imbatté in una mandria di mucche lungo il tragitto; sorpreso, l’estremo difensore perse il controllo dell’auto e uscì di strada. Il suo compagno di viaggio uscì illeso. In seguito è fortunatamente tornato a camminare, sebbene con l'ausilio di una stampella, e gestisce in patria una scuola calcio.

    Buon compleanno anche a
    MOHAMMED GARGO, 1975, ex difensore ghanese all'Udinese dal 1995 al 2003, quindi Venezia, ancora Udinese e Genoa.

    ANTONIO DELL'OGLIO, 1963, ex difensore/centrocampista di Pavia, Trento, Ascoli, Fiorentina, Monza, Juve Stabia, Turris, Taranto, Martina, Ostuni, Melfi, Altamura.

    MIGUEL DE LAS CUEVAS, 1986, centrocampista spagnolo dell'Osasuna, nello Spezia da gennaio 2015 a febbraio 2016.

    LORENZO PELLEGRINI, 1996, centrocampista del Sassuolo.

    CLAUDIO TERZI, 1984, difensore dello Spezia.

    PAOLO CAPODAGLIO, 1985, mediano della Casertana.

    ANDREA DE FALCO, 1986, centrocampista del Benevento.

    ALESSANDRO CESARINI, 1989, trequartista del Pavia.

    ALESSANDRO BASSOLI, 1990, difensore del Sudtirol, in prestito dal Chievo.

    LUCA BERTONI, 1992, mediano del Sudtirol.

    RICCARDO GALLI, 1993, portiere della Cremonese.

    ALESSANDRO SPANO', 1994, difensore della Reggiana.

    FRANCESCO VIVACQUA, 1994, ala destra italiana dello Spartaks Jurmala Lettonia.

    Auguri anche a
    STEFANO BIZZOTTO, 1961, giornalista e telecronista RAI.

    Altre Notizie