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Il lato oscuro di van Gaal

Il lato oscuro di van Gaal

Aloysius Paulus Maria van Gaal, detto Louis, non si è fatto mancare niente nella sua quasi trentennale carriera da allenatore. Nel curriculum dell'attuale tecnico del Manchester United figurano ben 14 titoli nazionali e 5 internazionali, ma anche molti episodi controversi. 

SCONTRI SPAGNOLI - A Barcellona il mister originario di Amsterdam ha lasciato ricordi non del tutto positivi, nonostante i due campionati consecutivi vinti dal 1997 al 1999. E' stata soprattutto la seconda avventura di van Gaal sulla panchina blaugrana, nel 2002, a gettare ombre sul suo conto. Tre sconfitte e quattro pareggi nei primi undici match della Liga e squadra costretta, dopo venti giornate, a galleggiare a soli tre punti dalla zona retrocessione. L'allenatore lasciò il club nel gennaio 2003, venendo sostituito da Radomir Antić. Ma più che i risultati sul campo, a far parlare del tecnico di Amsterdam sono stati i rapporti burrascosi con i giocatori. Primo fra tutti Rivaldo, che nel 1999, all'apice della carriera e con un pallone d'oro già in bacheca, fu relegato in panchina dall'irascibile Louis. La colpa del brasiliano? Aver suggerito al tecnico di farlo giocarlo dietro all'attaccante, e non nella consueta posizione di esterno sinistro. Rivaldo fu ceduto al Milan nell'estate del 2002, dopo aver portato la propria Nazionale a sollevare una Coppa del Mondo. Il campione di Paulista commentò così l'evento: "Van Gaal è la causa principale della mia partenza. Non mi piace, e sono sicuro di non piacergli". 

Ma neppure il suo sostituto, un'altra leggenda indiscussa come Juan Romàn Riquelme, trascorse giorni felici insieme all'allenatore olandese. "Sei il miglior giocatore del mondo quando hai la palla, ma quando non ce l'hai giochiamo con uno in meno" gli disse poco dopo il suo arrivo. Non passò molto tempo prima che l'argentino venisse costretto in un ruolo non suo, sulla fascia, subendo lo stesso destino tattico di Rivaldo. Riquelme concluse la sua prima e unica stagione in blaugrana con 30 presenze e tre gol in campionato, prima di trasferirsi al Villarreal. 

IN GERMANIA - Al Bayern Monaco van Gaal ha conquistato in due stagioni un campionato, una Coppa e una Supercoppa di Germania. Tutto rose e fiori? Anche qui, risposta negativa. Prendiamo Luca Toni, ad esempio. Acquistato per 11 milioni di euro dalla Fiorentina, il campione del mondo siglò 38 gol in 56 presenze in Bundesliga. Ecco come l'attaccante descriveva il tecnico alla Sport Bild, additandolo come uno dei motivi del suo addio al club tedesco: "Una volta voleva chiarire a tutti che poteva sostituire chiunque, perché aveva le palle. Così si calò i pantaloni. E' un pazzo che non sa trattare i suoi giocatori". Anche Franck Ribery si è unito al coro: "Van Gaal è una persona cattiva che perde la fiducia dei propri calciatori". E queste sono le parole di Miroslav Klose, un'altra delle vittime illustri di Louis: "Con lui non mi sentivo libero. E' stato il periodo più duro della mia carriera"

A MANCHESTER - Allo United la musica non sembra cambiata. Le pedine più importanti scaricate da van Gaal nella sua avventura inglese sono, per il momento, Radamel Falcao, Robin van Persie e Angel Di Maria. Per quanto riguarda l'argentino, sembra che l'allenatore stesso abbia dato il via libera alla sua cessione al Paris Saint-Germain. E anche una stella come Zlatan Ibrahimovic, davanti alla possibilità di essere allenato dall'olandese, ha risposto in questo modo a Sports Illustrated: "Lui è il boss e tutti gli altri sono come soldati. Arrivi in una squadra con ventidue fuoriclasse ed è così che li tratti? Come ragazzini?"

Impossibile cambiare una personalità così forte, che forse soltanto in patria è riuscito a farsi amare senza compromessi. All'Ajax, così come all'AZ Alkmaar, dove ha lavorato con molti giovani calciatori riuscendo ad ottenere risultati straordinari. Fuori dai confini dei Paesi Bassi è un'altra storia. Croce e delizia, questo è Louis van Gaal. 


Mattia Carapelli
@mcarapex

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