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  • Napolimania:| Il lato 'sinistro' degli azzurri
Napolimania:| Il lato 'sinistro' degli azzurri

Napolimania:| Il lato 'sinistro' degli azzurri

Forse 'Mouzzarri' se n'era reso conto. Alla vigilia di Inter-Napoli, il tecnico azzurro aveva spostato l'attenzione mediatica sui presunti 'nemici' del Napoli e il timore che la squadra azzurra infonde adesso, soprattutto al Nord. L'allenatore di Livorno aveva regalato la conferenza stampa migliore da quando è a Napoli, con toni spumeggianti alla Mourinho. Mai Mazzarri si era esposto così chiaramente, tuonando contro chi prova a strumentalizzare l'ambiente Napoli. Ma involontariamente o no, il tecnico azzurro è riuscito a spostare il tema della vigilia da quello, inevitabile, di un Napoli impegnato in un esame serissimo, e forse 'condannato' alla sconfitta contro una corazzata rigenerata dall'arrivo di un allenatore sagace e competente, che in due giorni ha guarito l'Inter da quella strana malattia che l'affliggeva.

E per il Napoli c'è stato ben poco da fare, perché al di là della forza dei nerazzurri (che hanno recuperato ben sei titolari) gli azzurri sono scesi in campo, ancora una volta, contratti. Come lo stesso Mazzarri ha sottolineato, quando il Napoli scende in campo a testa bassa e senza sapere che fare, puntualmente arrivano gli schiaffi. E solo dopo il gol subito la squadra si 'rianima', cominciando a giocare. Stavolta la reazione, seppur significativa, è durata poco: l'Inter ha chiuso i conti già sul finire del primo tempo, annichilendo il Napoli col palleggio in orizzontale e mettendo pressione alla traballante difesa azzurra vista a San Siro. Il primo, certificato, limite del Napoli è la sindrome da 'cenerentola': fuori casa contro le grandi, o le formazioni comunque meglio attrezzate, gli azzurri non riescono ad imporsi.

Lazio e Inter sono gli esempi, ai quali va aggiunto anche il Milan al San Paolo. Il Napoli difficilmente riesce a mettere sotto le formazioni meglio attrezzate, e in questi casi il fattore-Mazzarri, la grinta, la voglia di fare risultato non bastano. Ma non c'è solo quello: il Napoli deve essere tarato al massimo per rendere. Mazzarri lo sa bene, e la lunga sosta, i giorni di pausa in cui gli azzurri sono stati incensati senza sosta, non sono stati d'aiuto per quei giocatori che sono andati in campo con quella tranquillità di troppo. Del resto il Napoli ha fatto benissimo fin'ora, ben oltre le proprie possibilità, ed è lecito aspettarsi qualche lieve calo di tensione.

Ultimo fattore è quello tecnico: a San Siro i limiti della difesa, e in particolare del settore sinistro della squadra, sono emersi impietosamente: Aronica è stato in balia degli avversari, costringendo spesso Campagnaro a coprirlo lasciando aperti pericolosi spazi. Ma anche Dossena non sta mantenendo le promesse: l'esterno, che dovrebbe essere una pedina fondamentale nello scacchiere di Mazzarri, non sta incidendo. La corsa e la sua forza fisica sembrano essere spese a vuoto. Il mese di gennaio consente di mettere subito delle toppe lì dove ci sono delle falle. Mazzarri lo ha sottolineato, serve un difensore mancino. Ma forse anche un'alternativa a Dossena, un esterno a tutto campo, sarebbe da considerare come un rinforzo necessario a tenere testa alle big del campionato, ad oggi superiori agli azzurri.

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