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  • Il 'mago della Bovisa' Bagnoli e i 'gemelli Derrick' della Serie A

    Il 'mago della Bovisa' Bagnoli e i 'gemelli Derrick' della Serie A

    Buon compleanno al grandissimo

    OSVALDO BAGNOLI, 1935, ex centrocampista di Milan, Verona, Udinese, Catanzaro, SPAL, Verbania e, soprattutto, allenatore (“a Verbania andai perché mi promisero che a fine carriera mi avrebbero dato il posto in una legatoria, anche se io sognavo di andare a lavorare alle Officine Mondadori di Verona, di avere il posto fisso. Non andò così, iniziai ad allenare") di Como, Rimini, Fano, Cesena, Verona, Genoa, Inter. A Verona vinse lo storico scudetto nel 1984-85. "Il mago della Bovisa” quartiere proletario di Milano “La casa era in via Candiani. Stavamo in due stanze e avevamo il bagno fuori, sul ballatoio. A 14 anni già ero in fabbrica, andavo a fare le cinture per i pantaloni. Poi passai in un’azienda nuova, di sanitari: ero garzone, facevo i water. Tre-quattro anni dopo entrai in un’officina meccanica, mi misero al tornio”- La sua prima avventura da trainer alla Solbiatese si interruppe all'ottava di ritorno, quando mandò fuori dagli spogliatoi il presidente, entrato nell'intervallo per consigliargli una mossa tattica. Mi immagino cosa sarebbe successo se si fosse trovato ad allenare il Milan di Berlusconi. “Gianni Brera - che mi stimava e mi chiamava Schopenauer come il filosofo - suggerì a Berlusconi di prendermi, ma Berlusconi rispose che non poteva perché io ero comunista. A distanza di anni lo ripeto: non ero e non sono comunista, mi sono sempre definito apolitico. Io votavo socialista, perché mi fidavo del mio papà che era socialista". Formidabile motivatore di uomini, sapeva di ognuno quale tasto toccare per spingerlo verso il meglio. “Marangon amava la vita notturna, ma a me interessava che si allenasse. Una sera ricevetti la telefonata di uno che mi diceva di averlo visto in discoteca. Beh, Luciano era lì con me, questo per spiegare che la gente spesso racconta balle, ingigantisce”. Di solito le sue squadre partivano piano, per poi carburare grazie ai suoi meticolosi ritocchi e chiudere alla grande. Ma il Verona dello scudetto restò in testa dalla prima all'ultima giornata. “Mi riferirono che Piero Fanna al brindisi di Capodanno aveva proclamato: “Possiamo vincere lo scudetto”. Allora in spogliatoio feci un discorso: “Ragazzi, anch’io comincio a crederci, però nelle interviste dobbiamo continuare con la solfa della salvezza prima di tutto”. E così fu". L'anno successivo, in Coppa dei Campioni uscì al secondo turno, gli ottavi di allora, contro la Juve: 0-0 al Bentegodi e 2-0 per i bianconeri al Comunale. Quest'ultima partita è rimasta nella storia per una frase di Bagnoli. "A Torino giocammo a porte chiuse (uno strascico della tragedia dell'Heysel, ndr) e subimmo un arbitraggio scandaloso. Quelle cose che tu capisci che c'è qualcosa sotto. Troppo sfacciato (sottinteso l'arbitro, ndr), non penso che si facciano degli errori così: sono ancora di quell'idea. Alla fine, nel nostro spogliatoio, un giocatore, mi pare che fosse Di Gennaro, dal nervoso ruppe un vetro con uno zoccolo. Arrivò la polizia e a me venne da dire questa battuta: "Se cercate i ladri, sono dall'altra parte". Gli agenti capirono".
    «Il calcio è un gioco semplice, non sono indispensabili astruserie come la zona o il pressing. L'importante è avere la fortuna di trovare gli uomini giusti per metterli poi nei posti giusti;lasciandoli liberi di esprimersi».Anche col Genoa raggiunse uno storico quarto posto e la qualificazione all'UEFA Arriveranno in semifinale, perdendo con l'Ajax, dopo aver eliminato il Liverpool. Al presidente dell'Inter Pellegrini, che gli chiedeva le
    dimissioni, rispose “«No, si vergogni» . “Di recente ho avuto la soddisfazione di leggere un'intervista a Ernesto Pellegrini, Gli hanno chiesto qual è stata la cosa che non rifarebbe e lui ha risposto: "Licenziare Bagnoli, che è stato con Trapattoni il più bravo allenatore che io abbia mai conosciuto”: «L'Inter mi ha mandato in pensione in anticipo, ma non voglio darle troppe colpe. Ero ben
    predisposto. I primi mesi da esonerato mi dimostrarono che stavo bene anche senza il calcio attivo: stare in campo mi piaceva, ma non sopportavo più il contorno».«Io sono un uomo fortunato, perché ho giocato a pallone e ho potuto mettere da parte qualcosina. Se io oggi sono un pensionato sereno, lo devo al calcio. La mia vita è stata molto impegnata e, se tornassi indietro, forse cercherei di trovare qualche spiraglio per il tempo libero. Oggi che di tempo ne ho, capisco quanto è importante. Ma non parlatemi di sacrifici, per favore. I sacrifici, quelli veri, li fanno gli operai».

    STEFANO DESIDERI, 1965, ex centrocampista di Piacenza, Roma, Inter, Udinese,Livorno Osservatore della Roma, dopo 2 anni alla Fiorentina come collaboratore di Pradè ed aver partecipato alla deludente operazione indiana dei Della Valle col Pune. E' stato vittima del commercialista truffatore Gianfranco Lande, il Madoff dei Parioli a processo per truffa e abusivismo finanziario "Consideri che quelli erano i risparmi della
    mia attività da calciatore investiti per garantirmi una vecchiaia serena Ho investito 555mila euro tutti persi".

    Buoni compleanni ai gemelli

    ANTONIO ed EMANUELE FILIPPINI, 1973. Hanno giocato insieme in Ospitaletto, Brescia, Palermo, Lazio, Treviso, Livorno, Brescia. Emanuele anche in Bologna e Parma. Antonio si è ritirato nel 2011, Emanuele ue anni prima. Antonio allena il Lumezzane (Lega Pro), Emanuele il Ciliverghe Mazzano (serie D) “Abbiamo cercato anche una squadra che ci facesse allenare insieme, sarebbe stata una notizia incredibile. Insieme in campo e
    insieme in panchina. Poi però nessuno dei due avrebbe voluto fare il secondo all’altro”. Nel match contro la Roma, il 21 dicembre 1997 Antonio insulta l'arbitro Ceccarini che, dopo alcuni minuti di parapiglia, espelle l'incolpevole Emanuele. Nonostante i due provino a
    chiarire l'episodio durante e dopo la gara, sarà Emanuele ad essere squalificato per una giornata. “Eravamo gli scagnozzi di Baggio non lasciavamo che nessuno si avvicinasse a lui“. Sono entrambi ottimi chitarristi e voci soliste nel loro gruppo The Stalker, che prende il
    nome dl fatto che sono stati entrambi stalker del loro idolo Bruce Spreengsteen “Siamo stati gli stalker di Bruce Springsteen, lo seguivamo ovunque. Una volta lo abbiamo incontrato prima di che facesse un concerto a Francoforte e gli chiedemmo una canzone, ma ci rispose
    che l’aveva già suonata a Milano. Noi, ovviamente, andammo al concerto in Germania, e ad un certo punto si mise al piano a suonare la nostra canzone, spiegando che era molto richieste e che ce l’avrebbe dedicata visto che si era accorto che lo seguivamo da giorni”.

    MICHAEL AGAZZI, 1984, portiere del Milan, appena rientrato dal prestito al Middlesbrough, dove peraltro non ha giocato neppure un minuto. Fece scalpore la sua parata di tacco su punizione di Miccoli in Palermo Cagliari del 15 settembre 2012


    NELLO SANTIN, 1946, detto Kociss, ex difensore di Milan, Vicenza, Sampdoria, Torino, dove, nel 1975-76 vinse lo scudetto, dopo quello vinto, ma era riserva, al Milan nel 1967-68. "Santin era un marcatore per vocazione. Lo conoscevo bene dai tempi del Milan. Lui
    cominciava e io smettevo. Ha fatto cose egregie anche con la Sampdoria e con noi è 
    esploso.( Gigi Radice) Attualmente è responsabile relazioni esterne con altre società del Trento.

    ANGELO BENEDICTO SORMANI, 1939, detto il Pelé bianco” (col vero Pelé aveva giocato, ed era anche compagno di stanza,nel Santos),ex attaccante brasiliano naturalizzato italiano di Santos, Mantova, Roma, Sampdoria, Milan, Napoli, Fiorentina, Vicenza. Chiuse
    nel 1976 Era capace di ricoprire tutti i ruoli avanzati, sia come ala che come centravanti. Passò dal Mantova alla Roma per la cifra record di mezzo miliardo Nei cinque anni in rossonero Sormani vinse uno scudetto, una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale. E' stato calciatore anche il figlio Dodo che giocò in serie A con l'Avellino nel 1986-87

    NENAD KRSTICIC, 1990, centrocampista serbo della Sampdoria. In Serbia era paragonato a Zvonimir Boban. Nel 2008 gli fu diagnosticato un linfoma A novembre inizia l’incubo. Si fa male ad un ginocchio, menisco. Viene operato: il medico della Samp di allora, dr Baldari, ricorda«Dopo l’intervento ha cominciato ad avere male all’addome Ci siamo insospettiti e abbiamo deciso di fare un ricovero, coinvolgendo nel caso il professor Giancarlo Torre e il dottor Napi. Gli esami del sangue erano anomali, è stato fatto un prelievo bioptico di linfonodo, giusto prima che partisse per le vacanze di Natale Appena rientrato abbiamo avuto l’esito dell’esame: un linfoma molto aggressivo. La situazione è precipitata. Per fortuna all’ospedale San Martino c’è un reparto di ematologia fantastico, professionalmente e umanamente. Lo è stato non solo con Nenad, ma lo è con tutti i pazienti. Nonostante fossimo sotto le feste, c’era un’assistenza perfetta e continua. Il primario, professor Michele Carrella ha subito iniziato la terapia. Una terapia dura, rischiosa anche, ma non si poteva fare diversamente, la diagnosi era terribile». Krsticic è rimasto ricoverato per un bel po’: «E lì è uscito fuori il suo carattere, non si è mai demoralizzato. Lo sosteneva la grande voglia di ritornare ad essere un calciatore. Una decina di anni fa da questa malattia difficilmente se ne sarebbe usciti».

    Buon compleanno anche a

    THOMAS HEURTAUX
    , 1988, difensore francese dell'Udinese

    MARQUINHO, 1986, centrocampista brasiliano dell'Udinese, appena rientrato dall'Arabia Saudita, dov'era in prestito all'Al-Ahli

    JAMES TROISI, 1988, ala sinistra australiana, svincolato da ieri. Ha giocato 6 partite (158 minuti) nell'Atalanta nel 2012-13

    NORBERT GYOMBER, 1992, difensore slovacco della Roma, ex Catania

    GIOVANNI DI NOIA, 1994, centrocampista del Bari

    SALVATORE CATURANO, 1990, attaccante del Bari

    RUGGERO RADICE, 1971, ex difensore di Monza. Leffe, Avellino, Como, Spal, Siena, Piacenza, Sangiovannese, Cremonese, Pizzighettone, Colligiana. Ebbene sì, è il figlio di Gigi Radice

    EMANUELE RUSSO, 1973, ex centrocampista di Piombino, Centese, Perugia, Pistoiese, Castel di Sangro, Fidelis Andria, Viterbese, L'Aquila, Pescara e Cisco Roma. Attualmente è il vice di Vincenzo Montella

    DOMENICO DOARDO, 1974, ex portiere di Vicenza, Torino, Ravenna, Cremonese,Genoa, Verona, Treviso, Novara, Sangiovannese, Benevento, Sorrento. A Verona è stato inserito nella formazione poco ideale dei bidoni gialloblù.

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