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  • Da Kalinic a Borja Valero: il 'mal di mercato' che affossa la Fiorentina

    Da Kalinic a Borja Valero: il 'mal di mercato' che affossa la Fiorentina

    • Claudio Masini
    L’avvio di stagione della Fiorentina è stato a dir poco al di sotto delle attese, c’è poco da dire. Ormai anche fuori Firenze la squadra di Sousa non è più considerata come quella del calcio bello, frizzante, leggero ma più come un collettivo intristito, macchinoso e sterile nei pressi della porta. Colpa di alcuni singoli che quest’anno non riescono proprio a dare quel contributo decisivo che l’anno scorso invece garantivano: nel mirino ci sono soprattutto i cosiddetti senatori, molti dei quali hanno resistito (o sono stati fatti resistere) a varie sirene di mercato nel corso dell’estate.
     
    A partire da Kalinic, che dopo l’exploit (a metà però, visto il calo da gennaio in avanti) della passata stagione, aveva attirato nuovamente gli interessi della Premier: l’Everton su tutti. Ma anche il Napoli aveva fatto un tentativo a fine mercato: soldi più Gabbiadini ma il no della Fiorentina fu secco. E dal canto suo l’attaccante croato non ha mai detto di volersene andare, nonostante la Champions che gli avrebbero garantito i partenopei. Finora però, è andato a segno appena due volte tra campionato ed Europa League e la differenza con un anno fa risulta anche più evidente di quanto dicano i numeri.

    Un altro sotto tono è decisamente Borja Valero, cercato dalla Roma ma poi abbandonato vista l’eliminazione dal preliminare di Champions League: per lui era pronta una maxi offerta in doppia cifra per la Fiorentina ed un contratto plurimilionario. Tutto sfumato per “colpa” del Porto. Lo spagnolo però ad ora non è ancora il calciatore che trascinava la squadra viola nelle passate stagioni.
     
    Andando avanti, i due casi più “scottanti” sono quelli di Ilicic e Badelj, i peggiori dell’ultima uscita sul campo del Torino: lo sloveno sembrava interessare molto al Leicester ma anche in Germania. L’offerta giusta alla Fiorentina non è mai arrivata ma chissà che il numero 72 non avesse fatto la bocca alla possibilità di migrare altrove. Idea che aveva pregustato certamente invece Milan Badelj, viste le dichiarazioni di fuoco del suo agente Joksimovic: “niente rinnovo” ha tuonato più volte il suo rappresentante. Peccato però che il contratto scada nel 2018 e che di tempo ne manchi ancora un bel po’ per arrivare alla rottura. Nel frattempo Sousa continua ad utilizzarlo ma le prestazioni del regista classe ’89 sono calate vistosamente rispetto ad un anno fa.
     
    La crisi della Fiorentina passa anche da questi quattro casi insomma: da calciatori che, chi più, chi meno, sono stati coinvolti in tanti discorsi di mercato che forse possono averne condizionato il rendimento, a scapito della stessa Fiorentina.
     

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