E se fosse Suciu il prossimo colpo di mercato del Toro? Il jolly di centrocampo rumeno prosegue a spron battuto nel proprio programma di recupero, Gianpiero  Ventura per primo lo aspetta con ansia e se Suciu dovesse dimostrare di aver ritrovato condizione e passo non è affatto da escludere che il tecnico possa decidere di dargli anche in serie A quella fiducia che gli avrebbe già dato in B se tutti gli infortuni non avessero rovinato i piani granata e frenato l'esplosione del ventiduenne. Interno di centrocampo per abitudine, esterno alto per necessità o regista per pedigree e qualità: se tutto dovesse andare secondo i piani, con un pizzico di coraggio, ecco che il Toro potrebbe ritrovarsi davvero con quell'uomo che a conti fatti manca nell'organico agli ordini di Ventura.

IL RECUPERO - Da tre settimane ormai il recupero, sotto l'aspetto della tenuta atletica, è completo. Sempre in gruppo negli allenamenti insieme alla prima squadra, con la Primavera la sua forma è andata via via migliorando: una settantina di minuti nella trasferta sul campo del Genoa tre settimane fa, novanta minuti più recupero sia sul campo pesante di Venaria Reale contro la Pro Vercelli che sabato scorso a Parma. Cosa manca è però ancora la giusta cattiveria agonistica, quella necessaria per dimostrare a tutti, forse a sé stesso per primo, di essere tornato il vero Suciu. In tre partite con la Primavera di Moreno Longo ha sempre offerto il proprio contributo con impegno e serietà, ma dando anche l'impressione di svolgere il compitino senza riuscire ancora a fare la differenza. Un salto di qualità necessario e che potrebbe arrivare forse già domenica mattina contro la Fiorentina, nel caso in cui lo staff tecnico granata decidesse di concedergli ancora un'intera partita in Primavera prima di riproporlo magari già in coppa Italia la prossima settimana contro il Siena.

L'EVOLUZIONE - E tatticamente, queste tre gare in Primavera hanno di nuovo confermato la duttilità tattica di Suciu. Per caratteristiche potrebbe essere lui, prima di tutto, un'alternativa a Giuseppe Vives. Contro Genoa, Pro Vercelli e Parma, Suciu ha disputato il primo tempo da interno di sinistra nel centrocampo a tre, con libertà di allargarsi sulla fascia a seconda dell'evoluzione di gioco richiesta dalle situazioni tattiche. Non solo: contro la Pro Vercelli, il primo quarto d'ora l'ha visto agire da esterno d'attacco puro prima che Longo fosse costretto a rivedere in corsa l'assetto della squadra riportando il Toro con il centrocampo a tre.

IL REGISTA - Le cose migliori, in ogni caso, Suciu le ha offerte quando è stato chiamato a giostrare in una mediana a due: quarantacinque minuti contro Pro Vercelli ed altrettanti con il Parma, sono serviti per valutare la tenuta del rumeno anche in una posizione quasi inedita e che è sembrata da subito nelle sue corde dopo l'assaggio nell'amichevole-esibizione di Asti in occasione del centenario dei biancorossi al fianco di Gorobsov. Entrando nel vivo del gioco, Suciu ha dimostrato di poter interpretare con naturalezza il compito di regista puro, e se le qualità in fase di costruzione e di possesso palla non possono essere una novità il segnale più importante è legato anche alla prova offerta in fase di non possesso palla: sono queste forse le risposte più importanti ricevute da Ventura in questa fase di recupero del centrocampista. E chissà che quel buco lasciato in organico dal mercato estivo e non tappato, quantomeno per ora, dalla scommessa  Bakic non possa in verità essere colmato proprio con un'altra scommessa: quella di Sergiu Suciu. Una scommessa che forse varrebbe la pena di azzardare e che di questi tempi, se vinta, varrebbe almeno doppio e non solo per i tanti infortuni che ne hanno complicato la crescita in questi anni ma anche perché il talento di Suciu è stato coltivato in quel vivaio che Ogbonna a parte negli ultimi anni non ha visto ancora altri fiori sbocciare nella massima serie.

(Tuttosport - Edizione Locale)