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  • Il Mondo e la sedia alzata al cielo, Djorkaeff e quella rovesciata da cineteca

    Il Mondo e la sedia alzata al cielo, Djorkaeff e quella rovesciata da cineteca

    Compie oggi 70 anni:

    EMILIANO MONDONICO, 1947, detto “Mondo”, ex ala di Cremonese, Torino, Monza, Atalanta. Ha allenato Cremonese, Como, Atalanta, Torino, Napoli, Cosenza, Fiorentina, AlbinoLeffe, Novara.A Cremona lo  chiamavano "il terrore del Po". Fu acquistato dal Toro con l'ingrato compito di sostituire Gigi Meroni, morto prematuramente e tragicamente l'anno prima. La sua immagine è indissolubilmemte legata alla finale di ritorno della Coppa UEFA ad Amsterdam il 13 maggio 1992, quando sollevò una sedia dopo che Cravero era finito a terra nell'area dell'Ajax in seguito ad un contrasto con Frank De Boer. Una finale maledetta, con il Toro, che doveva vincere con almeno un gol di scarto, che colpì 3 pali. Mondonico fu squalificato per una giornata, che non ha mai scontato. “Quella sedia è il simbolo di chi tifa contro tutto e contro tutti. È il simbolo di chi non ci sta e reagisce con i mezzi che ha a disposizione. È un simbolo Toro perché una sedia non è un fucile, è un’arma di osteria.” Il Toro perse la Coppa senza perdere una partita, e dopo aver eliminato, in semifinale, il Real Madrid “Arrivare secondi è la cosa più brutta che esista. Uno è meglio che venga eliminato al primo turno. Perchè arrivi in finale, arrivi secondo, e ti accorgi che non conti più niente.” Ha intitolato la sua autobiografia “Emiliano Mondonico. Una sedia al cielo”. 
    Nel 1987-88 era già stato protagonista della prodigiosa cavalcata che portò l'Atalanta, che quell'anno militava in serie B, fino alle semifinali della Coppa delle Coppe. Nel 2011  annunciò senza giri di parole di essere malato di un tumore  ”«Ho conosciuto un avversario particolare e non posso ancora dire di averlo sconfitto . Non è semplice convivere con questo pensiero e al tempo stesso occuparsi dell'AlbinoLeffe. Come posso regalare certezze se non sono sicuro di essere qui tra un mese?» Dopo mesi di sofferenza e due operazioni la massa tumorale viene sconfitta. I suoi genitori avevano un'osteria e da ciò li deriva la sua passione per il salame. Nella sua cascina a Rivolta d'Adda si svolge ogni anno la “sfida del salame”, tra 20 tipi diversi dell'insaccato  «Il mio è un calcio pane e salame, ma il salame bisogna conoscerlo. Molti parlano di salame senza conoscerlo. Ho visto salami non in linea con quello che mi piace. Il mio salame è fatto anche per fare gol». Da sempre tifoso della Fiorentina ( E' nato tutto da una maglietta viola anzi per la precisione era una polo viola che mi fu regalata da piccolo quando gli altri bambini invece avevano maglie della Juventus, dell' Inter e del Milan. Quando mi fu regalata questa polo si sentiva solo parlare della Fiorentina ma io non l'avevo mai vista; tra me e la Fiorentina però nacque subito un legame forte. Allora immaginavo il bomber Virgili, che era il capocannoniere, come fosse un gigante di due metri che spezzava in due le difese. Quando poi ho avuto la fortuna di conoscerlo mi sono reso conto che non era un gigante di due metri ma sicuramente era davvero un uomo straordinario. Da lì è scattata la scintilla definitiva tra me ed il colore viola, una fede che dura tutt'ora") è riuscito ad allenarla nel 2002-04, subentrando a Cavasin e riportandola in serie A dopo il fallimento. Fu la sua quinta promozione nella massima serie (le altre con Cremonese, Atalanta, 2 volte, e Torino. Solo Simoni ha fatto meglio di lui, con 7 promozioni.

    Buon compleanno anche a 

    STEFANO STURARO, 1993, centrocampista della Juventus. Quand'era piccolo voleva fare il floricoltore.

    ABDOULAY KONKO, 1984, terzino destro francese (di padre senegalese e madre marocchina) dell'Atalanta. Corteggiato sia dalla nazionale senegalese che da quella marocchina, ha sempre respinto le offerte per non fare torto a nessuno  dei due genitori.

    JUAN SEBASTIAN VERON, 1975, detto “La Brujita (La streghetta)” (il padre Juan Ramón, era detto la Bruja– la strega, soprannome affibiatogli da un compagno di squadra per quel volto non propiamente à-la Alain Delon – e regalò all’Estudiantes la prima Coppa Intercontinentale della sua storia). centrocampista argentino dell'Estudiantes, di cui è anche presidente. Ex di Sampdoria, Parma, Lazio, Inter. ha vinto 2 campionati italiani (2000 e 2006 Lazio e Inter), 4 Coppe Italia (1999 Parma, 2000 Lazio, 2005 e 2006 Inter)  1 Coppa UEFA 1998-99 Parma. Dopo essersi ritirato un paio di volte, nel novembre scorso ha deciso di tornare a giocare, a 41 anni. Ed essendo presidente dell'Estudiantes, si è messo sotto contratto, per un anno e mezzo, da solo."Sto davvero bene, non è un capriccio.  Avevo promesso che, nel caso fossimo riusciti a vendere il 65% degli abbonamenti per il nuovo stadio, sarei tornato in campo. La nuova stagione non è poi così lontana e sento una grande responsabilità, voglio dimostrare di essere ancora competitivo ad alti livelli".  Nell'ottobre scorso, al termine della Partita della Pace a Roma, è stato protagonista di un litigio con Maradona, durante il quale Diego gli ha dato del  "hijo de p..."“Io lo so dal primo tocco se quel giorno il pallone in campo mi è amico o no. Se lo è, so che posso fare qualunque cosa, rischiare qualunque tipo di giocata. Ma se è nemico, posso anche alzare la mano e chiedere il cambio dopo dieci minuti” Alla Samp lo portò Sven Goran Eriksson, che poi  lo volle anche  alla Lazio “La Lazio è il posto dove ho avuto maggiore costanza. Due anni sempre al massimo, senza cadute. Negli altri club ho fatto bene, ma ho anche avuto dei cali“. Ha tatuato il Che sull’avambraccio.

    YOURI DJORKAEFF, 1968, detto “Il Serpente”, a Grenoble a inizio carriera lo chiamavano però  “Il piccolo Mozart”,  ex trequartista francese all'Inter dal 1996 al 1999. Ha vinto  la Coppa delle Coppe 1995-96 con il PSG. la Coppa Uefa 1997-98, con l’Inter in finale contro la Lazio, un Mondiale e un Campionato Europeo. Suo padre Jean Djorkaeff, detto Tchouki, è stato nazionale francese tra il 1964 e il 1972. Per metà delle sue presenze con i Bleus ne è stato il Capitano, anche nella spedizione, non brillantissima, ai Mondiali d’Inghilterra del 66 .  "Ho onorato mio padre diventando più bravo di lui", Jean  aveva origini calmucche. La madre, invece, è armena. «Il lato armeno della mia famiglia mi ha insegnato ad avere un contegno nella buona e nella cattiva sorte. Hanno visto certe atrocità, hanno sofferto talmente tanto… Dicono sempre: “Non è niente”. Avevo delle rogne, da piccolo, allora mi giravo verso i miei nonni e loro mi dicevano: “Non è niente”».  Nel 2000 Youri si è rifiutato di andare in Turchia per giocare un’amichevole con la Francia. Aveva ricevuto minacce di morte. «Mi piaceva giocare da 8, a metà tra il 6 e il 10: sempre al centro del campo, del gioco, ma anche capace di attaccare gli ultimi 20 metri. Davanti a me c’era sempre la porta» Più tardi si definì “un 9 e mezzo”«Non sono egoista.Direi piuttosto individualista». Uno dei suoi gol più belli lo realizzò il 5 gennaio 1997 in Inter-Roma. Vive a Gramercy Park, in un palazzo nel quale per un periodo ha avuto un appartamento anche Julia Roberts, che ha incontrato in ascensore e alla quale ha detto «Sei sublime». 

    JOAO PEDRO, 1992, centrocampista brasiliano del Cagliari.

    ALBERTO PELAGOTTI, 1989, portiere dell'Empoli.

    ANDREA SCHENETTI, 1991 centrocampista del Cittadella.

    PAOLO BRANDUANI, 1989, portiere del Teramo, in prestito dalla SPAL.

    MATTEO SOLINI, 1993, difensore dell'Arezzo, in prestito dal Chievo.

    GUSTAVO LAZZARETTI, 1984, difensore brasiliano del Brusque (Brasile), ex Udinese e Treviso.

    GERGELY RUDOLF, 1985, attaccante ungherese del Nyiregyháza, ex Genoa e Bari.

    DAMIAN MACALUSO, 1980, difensore uruguaiano della Joventud (Uruguay) ex Sampdoria, Catania, Venezia e Sambenedettese.

    Buon compleanno anche a

    ESTEBAN HERRERA, 1981, ex attaccante argentino di Messina e Lucchese.

    DANIELE BELTRAMMI, 1974, ex attaccante di Fiorentina, Laodigiani, Montevarchi, Pistoiese, Iperzola, Sangiovannese, Felsina Sal Lazzaro, Imolese, Boca San Lazzaro.

    GIUSEPPE BARONCHELLI, 1971, ex difensore di Ospitaletto, Palazzuolo, Brescia, Lucchese, Fiorenzuola, Lecce, Albacete (Spagna), Cesena, Catania, Fiorentina, Pro Sesto, Caravaggese, Montichiari. A Brescia nel 1994-95 gli ultras ne chiesero a gran voce la cacciata, ritenendolo responsabile dei cattivi risultati della squadra (tre punti in 12 partite di campionato ) Fu anche aggredito fisicamente da 40 persone. La società li accontentò.

    DAVIDE BOLOGNESI, 1970, ex centrocampista di Torino, Barletta, Casertana, Prato, Olbia, Cavese, Atletico Milan, Viterbese, Olbia.

    MARCO PASCOLO, 1966, ex portiere svizzero, al Cagliari nel 1996-97.

    CIRO MURO, 1964, ex centrocampista di Napoli, Monopoli, Pisa, Lazio, Cosenza, Messina, Taranto, Ischia Isolaverde, Albanova, Matera, Sant'Anastasia, Casertana, Viribus Unitis, Pomigliano, Manduria. Scudetto e Coppa Italia 1986-87.

    ONOFRIO LOSETO, 1960, ex centrocampista di Matera, Bari, Squinzano, Pescara, Cremonese, Catanzaro, Empoli.

    SIRO D'ALESSANDRO, 1953, ex centrocampista di Napoli, Juve Stabia, Nocerina, Marsala, Siracusa, Campobasso, Pisa, Pescara, Cagliari, Benevento.

    ROBERTO MARCONCINI, 1947, ex portiere di Pisa, Spezia, SPAL, Perugia, Ascoli, Monza, Salernitana, Trento.

    GIANPAOLO INCERTI, 1943, ex attaccante di Solbiatese, Lecco, Atalanta, Arezzo, Modena.

    Il 9 marzo compiono gli anni anche:

    VICENZA (1902) 
    e
    INTER (1908)

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