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  • Il Napoli al bivio: vincere o sparire

    Il Napoli al bivio: vincere o sparire

    De Laurentis annuncia ai quattro venti che il “Napoli è una forza!”. Confessa di non aver “mai avuto una squadra così”. Si fa i complimenti per come ha ”saputo lavorare gradualmente, ora eccoci qui”. Delinea l’identikit della squadra: “gruppo giovane, vivo e bello: mi appassiona”. Inchioda Mazzarri sulle scelte di mercato: ”Hamsik va alla grande, tutti i nuovi si sono trovati bene e presto arriveranno anche Cavani e Lavezzi”.

    La prima domanda da fare è: eccoci qui, dove???

    Il Napoli 2010-2011 è arrivato 3°. Ha il dovere di migliorarsi perchè sono stati investiti 40 milioni di eur0 e aumentati del 20% i costi per il pubblico, rincaro in controtendenza alla realtà quotidiana sopratutto al Sud.

    Deve presentarsi alla grande, non nelle amichevoli ‘combinante’ con Penarol e Siviglia ma nelle gare che contano soprattutto di Champions, visto il morbidissimo avvio in campionato chiesto e ottenuto dal ‘sorteggio’ del calendario con  Genoa e Cesena.

    Lippi dice che il Napoli può vincere lo scudetto. Inler, miglior acquisto, ci ha creduto accettando di venire triplicando lo stipendio di Udine. Mazzarri ha chiuso il mercato beandosi dei gol di Lucarelli segnati al Grosseto. Ma non è tutto oro ciò che luccica.

    Premessa: se il Napoli vince, siamo tutti contenti perchè fa comodo a tutti. Proprio per questo chi è in grado di dire se le attuali condizioni possano permetterlo o meno deve farlo senza remore.

    Le scelte sono state logiche quanto scontate. De Laurentis ha confermato Mazzarri per paura della responsabilità della cacciata del tecnico del 3° posto. Mazzarri ha sfruttato a meraviglia le circostanze dettando tutte le mosse di mercato., fino ad indebolire la società in scelte senza alternative e quindi superpagate.

    L’idea di avere una rosa di 22 giocatori con coppie per ruolo tutti di pari livello presenta almeno tre buchi: Grava per Campagnaro, Fernandez per Cannavaro, Lucarelli per Cavani. Dubbi su Santana come alter ego di Lavezzi anche perchè il titolare già desta più di una perplessità, soprattutto nel rendimento in campo internazionale.

    De Laurentis deve colmare queste lacune, strainfischiandosene di ciò che dice Mazzarri ma aspetta che il campo dia qualche segnale di emergenza per abbordare gli equilibri interni che stanno bene all’allenatore.

    In gioco c’è il futuro del Napoli, perchè se non ci si dovesse confermare in Champions (almeno il terzo posto, il preliminare dell’Udinese sembra segnato) i dolori di pancia saranno insopportabili, con relativi addebiti.

    Il 22 a Barcellona – si è pagato per esserci – gli azzurri saranno svezzati ai grandi palcoscenici dai migliori d’Europa candidati al titolo mondiale per club. Per adesso però i ragazzi di Guardiola le buscano pesantemente nelle amichevoli d’estate. Mai successo a Messi & C. Un motivo ci sarà.

    Dopo il Nou Camp, dove sono attesi migliaia di napoletani in pellegrinaggio nel Santuario del calcio con tanto di reliquia maradoniana, cominceranno le partite che contano tra campionato e coppa. Cavani avrà tutto il peso del gol, se non segna lui in questa squadra non lo fa nessuno a parte Hamsik il quale spesso segna perchè latita. Inler dovrà assicurare equilibrio, creatività e qualche gol su punizione, caratteristiche che con Mazzarri non si sono mai viste. Britos una capacità aerea in difesa e attacco, mancante.

    I forti dubbi riguardano l’inserimento nel contesto dei nuovi che non è mai scontato, la tenuta nel tempo dell’idea di gioco monotematica mazzarriana, l’esperienza globale per fare bene tutta la stagione una cinquantina di partite: 38 di campionato, almeno 6 di Champions, 6 di Coppa Italia il che significherebbe arrivare in finale.

    La Coppa Italia può essere il vero obiettivo del Napoli. Perchè dopo anni è necessario vincere qualcosa. Può declinarsi in questo modo l’eccoci qui di De Laurentis. Eccoci qui, pronti per vincere qualcosa. Se non dovesse accadere, sarebbe fallimento.

    A patto che venga ultimato il processo di rafforzamento della squadra con almeno altri due-tre acquisti e la conferma dei livelli di continuità espressi dal vecchio impianto. Chi paga tantissimo sia in curva (quasi 500 euro) sia in tribuna (oltre 1000) ha diritto a vincere. Anche perchè la legge dello sport punta alla vittoria.

    Con la mira di affermarsi tra le grandi d’Europa (il Grande Progetto delaurentiano) il Napoli deve strafare in Italia per sentirsi nessuno in Continente. Siamo ottavi nel Mondo e quarti in Europa, col fiato dei francesi sul collo. Se Il Napoli non riuscirà ad inserirsi tra Milan, Inter, Juventus, Roma e Lazio nell’alternanza di chi vince lo scudetto De Lauerentis ci avrà raccontato solo fesserie, con la complicità di giornali e tv.

    Di cuore e di testa, buona stagione a tutti gli sportivi napoletani!

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