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Il Napoli annienta anche il Nizza: ora è davvero la favorita per lo scudetto

Il Napoli annienta anche il Nizza: ora è davvero la favorita per lo scudetto

  • Giancarlo Padovan
Il Napoli vince anche a Nizza (2-0, gol di Callejon al 47' e di Insigne all'88') e chi abbia visto la partita, o debba raccontarla, si chiede come la squadra di Sarri possa non essere l'assoluta protagonista del nostro campionato. Ho già indicato il Napoli come primo favorito (con l'Inter possibile alternativa), ma non potevo immaginare il livello di gioco già raggiunto quando siamo ancora in pieno agosto. A Nizza il Napoli ha dominato non solo per numero di occasioni (dieci tentativi solo nel primo tempo e un palo di Mertens, subito dopo il vantaggio di Callejon), ma per possesso palla, iniziativa, pressing continuo, qualità della manovra, azioni ampie e coordinate. Ma dove il Napoli è sembrato cresciuto e consapevole è stato nella fase difensiva. Rispetto al passato, ora i giocatori aggrediscono il portatore di palla avversario con maggiore continuità (segno anche di un'ottima condizione atletica) e pure con maggiore forza. Il risultato è che vincono più contrasti, aumentando il possesso della palla.
   
Il Nizza ha molti limiti, ma il Napoli è stato quasi perfetto. Come all'andata, se c'è un rimpianto è quello di non aver fatto più gol, un po' per imprecisione, un po' per precipitazione (e anche il campo non  ha aiutato). Ma quando si vede uno spettacolo come quello fornito dal Napoli perfino i gol possono passare in secondo piano. Napoli, dunque, alla fase a gironi della Champions League, secondo previsione (mia) e aspettative (comuni), imponendo la propria idea di calcio. Non attendismo sparagnino o prudente controllo della gara, ma piuttosto un'esibizione di armonia e leggerezza che ha fatto apprezzare il calcio italiano anche all'estero. Il Napoli sarà in terza fascia, però capace di fare male a qualsiasi avversario, anche il più titolato.
   
La partita contro il Nizza non era facile, ma si è capito subito chi avrebbe comandato. I francesi, nei primi cinque minuti, non sono usciti dalla propria metacampo e Mertens (13') ha inseguito un retropassaggio di Seri, anticipando Dante in area. La sua conclusione da pochi passi è stata deviata miracolosamente da Cardinale. Il Nizza, schierato con il 4-2-3-1 e con Sneijder e Balotelli in campo, si è fatto sorprendere troppe volte dalla pressione alta degli azzurri. In difficoltà soprattutto i due centrali di centrocampo (Seri, addirittura in predicato di passare al Barcellona, e Tameze, di mediocrità accertata) incapaci di proteggere la difesa e di impostare un qualsiasi disimpegno.

L'intento dell'allenatore Favre era di costringere all'uno contro uno i difensori napoletani, ma la palla è arrivata pochissimo nell'area avversaria e solo per iniziative solitarie di Saint Maximin. Tanto il Nizza era lungo e largo, tanto il Napoli è stato stretto e compatto. Utile e apprezzabile il fraseggio a palla bassa, una sorta di fase preparatoria per giocare palla avanti, palla indietro e, infine, palla sul terzo uomo che si smarca in fascia o dietro i difensori. Di sorprendente e, parzialmente negativo in rapporto alla prestazione, solo lo 0-0 del primo tempo. Tuttavia che fosse destinato a durare poco era nell'ordine naturale delle cose. Al vantaggio di Callejon (azione Insigne-Hamsik con cross basso a tagliare l'area), ha fatto riscontro il palo di Mertens (dribbling e tiro dal limite), mentre Insigne, servito dal subentrato Zielinski (al posto di Hamsik), si è visto respingere un tiro acrobatico da Cardinale al 63'. Con il passare dei minuti, il Nizza ha accentuato il suo stato confusionale, lasciando al Napoli la possibilità di colpire a ripetizione. Il raddoppio, invece, è arrivato solo all'88', dopo la prima vera parata di  Reina, e a cavallo di un palo e di una traversa francesi del tutto occasionali. A mettere il timbro su una partita capolavoro, ecco Lorenzo Insigne (promosso capitano) con un destro di massima precisione.
   
Curiosità cronistica. Il primo gol del Napoli è stato segnato con il Nizza in dieci uomini per la solita leggerezza di Balotelli. Anziché togliere un bracciale, l'ex interista se lo è fatto coprire da una vistosa fasciatura che non è sfuggita all'attenzione del sesto uomo. Il quale lo ha fatto uscire dal campo per ristabilire la regolarità dell'abbigliamento (via la fascia, via il monile). Purtroppo per Balotelli, il Napoli ha segnato proprio in quel frangente e, al momento della sostituzione, il pubblico nizzardo, che pure l'aveva sostenuto all'inizio, lo ha bersagliato di fischi. Solo una sfortunata coincidenza?