L’uno e l’altro pari saranno: perché per divagare tra la serie A, la Coppa Italia e la Europa Legue, non ci saranno scelte, bisognerà avere due Napoli che si equivalgono. Ventidue calciatori (ventitré, con il terzo portiere): è un criterio da Nazionale appalicato al campionato, è un’esigenza inderogabile, per non scottarsi, né per rischiare l’asfissia. Il Napoli che vede doppio è una deformazione naturale del triplice impegno, un dovere che si trasfroma in obbligo ripensando che - se l’Europa dovesse sorridere, trasfromandosi in quel tour a gironi - si andrà in campo alla domenica, al giovedì e poi ancora alla domenica: dunque, due Napoli al prezzo di uno.
Un difensore (mancino), un centrocampista, un attaccante, anzi due, perché Denis piace sempre al Genoa. Identikit già tracciati, partendo dal bomber, il primo colpo da lasciar esplodere con discrezione, attraverso la missione prolungata - in Brasile di Maurizio Micheli, il "ministro degli Esteri" nella circostanza, che ha lanciato l’offensiva su Fred (26) del Fluminense. I primi segnali sono partiti, i passi d’avvicinamento sono stati compiuti: servirà tempo e sangue freddo, per arrivare alla meta. Intanto, avanzano le alternative: Vagner Love (26) del Flamengo, appena orfano di Adriano. Un’idea, un’altra, che sottolinea la necessità - visti i costi in Italia - di rimediare soluzioni straniere. Da queste parti, vale sempre la tentazione di scambiare Denis con Meggiorini: va deciso, però, chi meriterà il conguaglio in danaro. A centrocampo, Guarente (25) è più che una promessa, sa quasi d’opzione morale; e, dall’Argentina, Franco Zuculini (20) ha ripetutamente annunciato di essere a un niente dallo stadio San Paolo. Difesa: Mantovani (26) e Britos (25) legati dall’entità della spesa.