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  • Il Napoli vale l’8° posto, sprecati 40 milioni.
Il Napoli vale l’8° posto, sprecati 40 milioni.

Il Napoli vale l’8° posto, sprecati 40 milioni.

Il Napoli arriva alla prove del ‘nove’ molto ridimensionato rispetto alle aspettative di inizio stagione.

Ecco perchè. 1. Sono 9 i punti di ritardo rispetto alla Juve capoclassifica. 2. Sono 5 i punti in meno rispetto allo scorso campionato. Recupero escluso il Napoli è la squadra che ha fatto peggio di tutte in serie A, tranne la decotta Inter (-6) che ha comunque la gara col Genoa per recuperare parzialmente. Come può il Napoli. 3. Cavani ha 5 gol di ritardo rispetto a Denis goleador del torneo con 10 reti, ma il peggio è che sono venuti in 3 sole partite: Milan (vittoria), Catania (sconfitta), Atalanta (pareggio). Come dire che hanno inciso poco o nulla. 4. Il Napoli oggi vale l’8° posto solitario dopo Juve, Milan e Udinese, Lazio e Palermo, Roma e Catania. Passi per Juve, Milan e Lazio, ma stare dietro anche a Palermo e Catania fa ridere.

Il bello è che Mazzarri, diventato un bugiardo della peggior specie, dice pubblicamente che il Napoli gioca bene. E cosa ancor peggiore nessuno dei suoi interlocutori gli chiede conto di queste fesserie. Come si fa a far passare che la Juve di Conte, capoclassifica, ha copiato il Napoli? E basta anche con la lamentela delle troppe partite che costano punti. E’ falso.

La Champion che certamente incide non può essere una scusante. Il Napoli ben sapeva del triplo impegno. Non ha fatto nulla per prepararsi come si deve ad affrontarlo. Eppure ha speso quasi 40 milioni di euro all’ultimo mercato, per 10 giocatori. Delle due l’una: sono tutti incompetenti oppure rubano. Britos, Fernadez, Fideleff; Donadel, Inler, Dzemaili, Santana; Chavez, Pandev, Lucarelli, è stata allestita una squadra di riserva ma di serie B. Una fiera del debuttante e non credo che tutte le colpe siano di Riccardino Bigon, il quale rispetta gli ordini.

L’accusa della coperta corta rappresenta il braccio di ferro in atto da giugno tra De Laurentis e Mazzarri. Il cinepresidente dice che a gennaio sarà fatto ciò che si deve. Tardi. Mazzarri attacca facendo giocare sempre gli stessi, tra i quali Aronica e Gargano che – seppur tra i migliori fin qui – rappresentano l’anello debole del presunto salto di qualità.

Gargano doveva essere ceduto, Aronica è il milite ignoto di Calabria Saudita, storie diverse in destini comuni: essere titolari per manifesta inferiorità dei concorrenti. Ma chi spiega perchè è arrivato Inler se Mazzarri lo fa giocare come Pazienza?

Così il Napoli è arrivato ad essere il caso o caos del campionato. Pandev manda a… quel Paese l’allenatore, Dzemaili è mandato nello stesso posto dal pubblico, Hamisk gioca così male tanto che sembra lo faccia apposta, Lavezzi fa tutto tranne che segnare ed è pronto a fuggire altrove con la sua architetta, Inler è pentito di essere venuto col sogno scudetto. Difficile fare peggio.

L’obiettivo vero era il secondo posto, quello dichiarato da De Laurentis il 5°: ad un terzo del cammino, l’ottavo posto al Napoli va di lusso. Grazie alla fortuna che accompagna Mazzarri da quando è arrivato. Appena rispolverato il ‘fior di conio’, la zona-Mazzarri non incanta più nessuno. E solo Cavani, per tirare al suo mulino, poteva dire che il pari di Bergamo vale una vittoria.

Basta anche con la storia delle energie spese in Champions: Milan, Lazio e Udinese giocano in Europa ma in campionato reggono e bene. L’Inter ha problemi strutturali da usura e l’errore è stato tenere gli eroi del Triplete. L’Udinese invece ha venduto tutto il vendibile, incassando 60 milioni, ma resta lì a togliersi ogni sfizio. Campionato mediocre? Certamente si. Figuriamoci quindi come sta messo il Napoli.

La sola cosa che va bene è la tasca, ovviamente di De Laurentis. Con la Juventus ancora un esaurito al San Paolo, il cinepresidente dopo appena 3 mesi vola verso i 30 milioni di incasso tra botteghino e premi Uefa. Gli ottavi di Champions ne valgono 20, Milan e Juve da sole almeno 5. Se la ride Aurelio, baciato da Donna Fortuna. Ma quando avrebbe goduto così, con i suoi cinepanettoni?

Però c’è un limite a tutto: basta prendere in giro i napoletani. Basta promesse di Napoli Mondiale. Basta ruffianerie sul futuro da nuovo stadio. Questo Napoli improvvisato ha fatto il massimo, non c’è futuro in questa dimensione. Anzi la ‘recessione’ è dietro l’angolo, annunciata dal motore fuso del pulman noleggiato a Bergamo. De Laurentis non c’era per paura di rivedere Marino, il quale s’è tolto una pietrolina dalla scarpa omaggiando gli azzurri di un passaggio all’aereoporto.  Che figuraccia, dopo il mal di pancia per la sconfitta evitata per miracolo.

Dove può arrivare un Napoli cosi?

Certamente agli ottavi di Champions, ma senza sbraitare: l’Apoel c’è già con un turno di anticipo e il girone della morte è stato un fumus se in altri 3 raggruppamenti ci sono 3 squadre in 1 solo punto. De Laurentis s’è già rivolto a San Gennaro, vorrebbe sfidare i ciprioti ad eliminazione diretta! Andare a La Valletta costa anche poco, trasferta comoda ma sopratutto la possibilità di dire che il Napoli è arrivata tra le 8 migliori d’Europa. Bugia, anche la Champions mente. E’ diventato un baraccone da circo per la televisione, di calcio ad alti livelli se ne vede molto poco.

Quindi ci sta tutto, anche il Napoli semifinalista.

Ma ai tifosi ditelo che, dall’anno prossimo saranno già dolori. Per vincere serve uno Sceicco e Mansour voleva veramente gli azzurri. De Laurentis preferì rimadare al mittente l’invito all’incontro. Lui preferisce fingersi Sceicco ma non basta Caftano e Kefià come a Totò, satira di nobiltà decaduta:  solo il cinepresidente può pensare che se va bene per il cinema va bene anche per il pallone. Tanto il Napoli per lui è solo un film.

Avanti con la Juve, urgono imprese. Non di celluloide.

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