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  • Il nuovo ct sarà il meno peggio: che pena. Almeno risparmiateci Cannavaro

    Il nuovo ct sarà il meno peggio: che pena. Almeno risparmiateci Cannavaro

    Ranieri preferisce il Leicester. Donadoni preferisce il Bologna. Capello preferisce niente: "La Nazionale non mi interessa". Per non dire di Ancelotti, Allegri, Mancini, Spalletti, ovviamente Conte, cioè coloro i quali rappresenterebbero davvero una scelta di alto profilo per l'Italia: i top, insomma. Ecco, loro nemmeno pensano all'azzurro: "Sarebbe un onore", dichiarano, però restano dove sono, ci mancherebbe.

    Lo abbiamo già detto, lo abbiamo già scritto: di questa squadra, che dovrebbe riunire tutte le nostre passioni, frega poco o nulla. Ai club e anche agli allenatori. Eppure c'è stato un periodo in cui i presidenti federali riuscivano a portare il numero uno, o comunque un numero uno, sulla panchina della Nazionale: è successo con Sacchi, con Trapattoni, con Lippi, con Conte. Adesso, invece, si naviga a vista, tra rifiuti e contratti in essere. Tanto che ormai appare evidente che il nuovo commissario tecnico non sarà il meglio possibile, ma il meno peggio.

    Una pena, già. Al povero - si fa per dire - Tavecchio non abbiamo risparmiato critiche anche durissime, ma oggi ci fa quasi tenerezza. Pensateci un po': gli sbattono tutti la porta in faccia e lui deve trovare un allenatore credibile per la Nazionale del dopo-Conte. Se foste al suo posto, da chi andreste per cercare un ct? Da Ventura che non ha mai allenato una grande, oppure da Gasperini che non appena l'ha toccata ne è uscito scottato? Da Mazzarri finito nell'oblio dopo l'avventura all'Inter oppure da Di Biagio che ha fatto solo il selezionatore di ragazzini? Da Cabrini che non ha esperienze d'alto livello oppure da Guidolin che sta provando a rilanciarsi giusto adesso in Galles?

    Oppure avete altre idee illuminanti e innovative che non ci vengono in mente? Ecco, se le avete, tiratele fuori: magari Tavecchio vi segue. Solo una cosa vorremmo risparmiarci: Cannavaro con Lippi tutor. Primo, perché un allenatore deve essere totale e completo, e non viaggiare con il suggeritore di fiducia, benché di primissimo piano; secondo, perché finora il capitano mondiale ha provato a fare questo mestiere solo in Cina e in Arabia, insomma è proprio un novellino, e non basta essere stato un grande campione per essere anche un ottimo tecnico. Tra l'altro, se proprio vogliamo dirla tutta, non è che in Cina e in Arabia gli sia andata benissimo: due squadre, due esoneri. E' giusto che tenti di allenare, ci mancherebbe, e gli auguriamo le migliori fortune, ma - con tutto il rispetto - le ossa se le faccia altrove.

    Stefano Agresti​
    @steagresti

     

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