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  • Il padre di Zaza si improvvisa procuratore del figlio: ecco perché può

    Il padre di Zaza si improvvisa procuratore del figlio: ecco perché può

    • Jean-Christophe Cataliotti
    Gentile Procuratore,
    le scrivo perché sono un appassionato di calciomercato e vorrei capirne di più. Mi incuriosisce in particolare una notizia apparsa in questi giorni su tutti i giornali e siti di calciomercato: Zaza lascia il suo procuratore per farsi assistere dal padre. Quindi chiedo: come fanno i familiari di un calciatore a lavorare nel calcio senza aver nessun titolo? Non devono superare un esame di abilitazione? Siamo certi che sappiano svolgere con competenza questo lavoro?
    Spero in una sua gentile risposta perché il mondo dei procuratori mi affascina, ma penso abbia ancora tanti lati oscuri. 
    Andrea M.


    Gentile Andrea,
    di calciatori gestiti dai propri famigliari ce ne sono parecchi. L'ultimo è Zaza
    , ma ricordiamo Totti e Chiellini gestiti rispettivamente dai loro fratelli così come Icardi la cui cura dei suoi interessi è nelle mani della moglie Wanda Nara.

    Cerco di rispondere alle sue domande come segue:

    1.
    Alla luce del nuovo regolamento dei procuratori sportivi il titolo di agenti lo devono possedere, ma non superando un esame di abilitazione. E' sufficiente inoltrare i moduli di iscrizione alla FIGC versando la relativa quota di iscrizione pari a 500 euro. Prima dell'entrata in vigore dell'ultimo regolamento efficace dal 1° aprile 2015, i famigliari dei calciatori (coniugi e genitori) non erano tenuti a registrarsi presso l'elenco degli allora agenti fifa, ma era sufficiente fare menzione nella procura della circostanza che il calciatore fosse assistito da un proprio parente di cui occorreva trascrivere nome e cognome nel contratto del calciatore.

    2. Alla domanda se siano in grado o meno di svolgere il loro lavoro non è facile dare una risposta univoca e certa. In realtà, ritengo che i familiari dei calciatori abbiano più esperienza di tanti giovani procuratori perché le vicende del loro calciatore parente - e del mondo del calcio in generale - le vivono in prima persona ogni giorno. Conoscono bene, dunque, il loro calciatore (meglio di chiunque altro!) e possono andare incontro alle esigenze dello stesso quasi a colpo sicuro. Non metto in dubbio, quindi, il lavoro che potrà fare il papà di Zaza per suo figlio nel prosieguo di questa strana finestra di mercato, dove effettivamente i parenti dei calciatori sembrano sempre più avere voce in capitolo nelle operazioni di mercato. Basti pensare alle trattative che ha in corso la Signora Icardi con Inter e Napoli! 

    Jean-Christophe Cataliotti - www.footballworkshop.it

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