Un gol e una vittoria da dedicare alla cugina Andrea, che proprio mercoledì ha compiuto 18 anni. Questo il primo pensiero di Fabrizio Miccoli dopo il successo contro la Juventus. Parole ben diverse da quel 'meglio che non parlo' pronunciate subito dopo la fine di Inter-Palermo. Parole che hanno rischiato di risuonare come una polemica nei confronti di Rossi che a Milano lo ha sostituito per la nova volta in tredici partite (e in altre tre lo ha fatto partire dalla panchina). Però, chissà, è forse proprio grazie a tutte le sostituzioni che Miccoli sta avendo un rendimento altissimo.

Numeri che non sembrano quelli di un giocatore che a fine maggio ha subito la rottura dei legamenti del ginocchio. Tredici presenze in campionato e sei gol. Il tutto in appena 776 minuti giocati. Dati statistici impreziositi dal fatto che da quando è tornato in campo il Palermo ha messo insieme otto vittorie, tre sconfitte (tutte in trasferta) e due pareggi in campionato. Un bottino decisamente migliore rispetto alle nove partite giocatre dai rosanero senza il proprio capitano, che hanno fruttato appena tre vittorie (una sola in casa), due pareggi e quattro sconfitte (due in casa e due in trasferta).

Mercoledì sera Rossi gli ha regalato la standing ovation e al tempo stesso un po' di riposo per recuperare al meglio le energie in vista della trasferta sul campo del suo Lecce. Una partita particolarmente sentita dal Romario del Salento. Al punto che alla vigilia dell'inizio del campionato Miccoli ebbe modo di dire che 'contro il Lecce non riesco proprio a giocare, mi tremano le gambe, mi fa male la pancia. Credo proprio che al Palermo convenga tenermi fuori per le due partite contro i giallorossi'. La prima la saltò per infortunio, ma in quella di domenica farà di tutto per essere decisivo. Sa bene che i rosanero non posso fare altro che chiedere strada alla sua squadra del cuore per continuare la rincorsa Champions.

(La Repubblica - Edizione Palermo)