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  • Il talismano Padoin, Traoré e Barone: quando il calcio diventa leggenda

    Il talismano Padoin, Traoré e Barone: quando il calcio diventa leggenda

    • Federico Albrizio
    Ritrovarsi dopo aver vinto tanto insieme, ma questa volta da avversari: Simone Padoin torna a Torino per affrontare i bianconeri con il suo Cagliari e lo Juventus Stadium si prepara ad accogliere il suo 'Talismano'. Già perché non sono state le 'sole' 107 presenze e 3 gol in maglia bianconera o l'impegno messo sempre in campo a far innamorare i tifosi nei quattro anni e mezzo a Torino, a rendere irresistibile il Pado è stato il personaggio che gradualmente si è costruito attorno a lui: 'è lui il portafortuna di Conte prima e Allegri poi, i cinque scudetti della Juventus sono anche merito della sua buona stella', questo il concetto espresso dai fan e rilanciato a gran voce anche dal trio comico 'Gli Autogol', che ne ha fatto uno dei protagonisti indiscussi e più apprezzati delle proprie parodie. Padoin il 'Talismano' eccellenza, ma non è l'unico ad essere entrato nel cuore dei tifosi più per il personaggio che per effettivi meriti sul campo: chi ci è riuscito per attaccamento alla maglia (esempio tutto italiano Alberto Pomini, dalla C2 all'Europa League con il Sassuolo pur senza trovare grande spazio negli ultimi anni), chi ha fatto la fortuna del proprio allenatore (Park-Ji Sung, dal 2005 al 2012 il portafortuna personale di Sir Alex Fergusonal Manchster United, che dall'addio del coreano non è più riuscito a imporsi in campo europeo), chi infine ha trovato nel mondo social una fortuna inaspettata. 

    Il talismano Padoin, Traoré e Barone: quando il calcio diventa leggenda

    '... FA RIMA CON CAMPIONE' - Padoin non è stato però il primo amuleto portafortuna passato per Torino, c'è chi nel capoluogo piemontese (sponda granata) ci è arrivato da Campione del Mondo in carica: Simone Barone, girovago d'Italia con un passato anche a Parma, Chievo, Padova, Palermo, Cagliari e Livorno. Due presenze nel Mondiale del 2006, ma ne è bastata solo una per passare alla storia: Repubblica Ceca-Italia, Barone si invola verso la porta difesa da Cech con Inzaghi che decide di fare tutto da solo. Leggenda vuole che Simone stia ancora aspettando da allora quel passaggio di Inzaghi. Per i tifosi invece è stato sufficiente per stabilire che con Barone si vince e per cominciare un vero e proprio culto che si è protratto negli anni, tanto da portare alla creazione di un vero e proprio manifesto che spiega perché Barone sia in realtà più forte di Lionel Messi, stella del Barcellona cinque volte Pallone d'Oro.
     
    BAKAYE E MARKO: CHE GUAI IN AUTO! - Non solo Torino, anche Milano ha avuto i suoi beniamini e sulla sponda rossonera ecco un altro giocatore soprannominato 'Talismano' come Padoin: Bakaye Traoré, centrocampista maliano arrivato a parametro zero al Milan nel 2012. Una sola stagione, ma un record curioso: sette presenze complessive tra campionato e Champions League (contro il Barcellona nell'andata degli ottavi) e sei vittorie per il Diavolo (sconfitta in Coppa Italia solo ai tempi supplementari contro la Juventus, vittoria nei novanta minuti). Era lui il segreto della rimonta che portò la squadra di Allegri fino al terzo posto finale in classifica, a Traoré si doveva secondo il mito anche il basso numero di infortuni a Milanello, suo anche il gol della salvezza per il Kayseri Erciyesspor, dove ha militato la stagione seguente in prestito, ma i tifosi lo ricordano anche affettuosamente per lo scambio d'identità con Mbaye Niang, che privo di patente a 17 anni provò a convincere i vigili milanesi di essere in realtà Traoré (piano non andato a buon fine). Sempre alle automobili è legato anche un personaggio noto agli ambienti interisti: Marko Arnautovic, attaccante classe '89 ora allo Stoke City che nel 2010 venne derubato di una lussuosa Bentley prestatagli dal compagno di squadra Eto'o. Tutti i tifosi dell'Inter si ricordano l'austiaco, ma non per il suo apporto in campo: solo tre presenze, nessuna in Champions League, eppure Marko è stato in prima fila nei festeggiamenti soprattutto dopo la finale di Madrid, al termine della quale si rese protagonista di diversi siparietti, su tutti quello con l'amico Balotelli. Seppur meno portafortuna rispetto a Padoin, Barone o Traoré, anche Arnautovic si iscrive a quella lista di giocatori capaci di passare alla storia grazie al proprio personaggio: non contano sempre e solo i numeri o i risultati, e in fondo il calcio è bello anche per queste storie.


    Twitter: @Albri_Fede90

     

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