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  • Il Toro torna a scuola:| Ripetizioni per ritrovare il gol

    Il Toro torna a scuola:| Ripetizioni per ritrovare il gol

    • A.S.

    Ha fatto benissimo Ventura. Ha fatto benissimo a dedicare gran parte dell'allenamento di ieri, prima della partitella a ranghi misti, a un insieme di esercizi catalogabili alla voce: ripetizioni. Ripetizioni: come a scuola. Non c'è da stupirsi, né da offendersi. A qualsiasi età si può imparare qualcosa su un campo da calcio. E gli attaccanti del Torino hanno ancora molto da imparare. O quantomeno da limare, da migliorare, da ritoccare. L'attacco granata è il nono della serie B. Se ben otto squadre hanno segnato più dei 28 gol finora realizzati dal Torino, ciò non si può spiegare esclusivamente con ragionamenti di natura specificatamente tattica. Prendiamo il caso di sabato scorso a Cittadella, l'ultimo di una lunga serie: da Antenucci a Bianchi a Surraco a Stevanovic, fino all'ultimo arrivato Meggiorini, si è assistito specie nel corso della ripresa a una fiera degli sprechi. Non stupisce, allora, che in questi giorni il tecnico stia mandando i suoi attaccanti puri e gli esterni offensivi a scuola. 

    LABORATORIO E PARTITA - Ieri, per esempio, Ventura ha spiegato, ha proposto alcuni nuovi schemi offensivi, poi provati e riprovati a lungo dai suoi giocatori. A turno, un po' tutti si sono cimentati tra scatti, sovrapposizioni e tiri in porta. In particolare è stato significativo vedere ripetutamente un attaccante lanciato a rete quasi in solitudine: e chiamato al tu per tu col portiere, un modo per riproporre in laboratorio quanto è successo spesso in partita senza gli effetti sperati. Ventura ha utilizzato anche i difensori e i mediani per far ruotare la palla da un lato all'altro del campo, mentre altri due centrocampisti (virtuali avversari) si lanciavano nel pressing. Poi l'improvviso lancio in avanti. E, da quel momento, gli schemi prevedevano un rapido interscambiarsi tra le punte e gli esterni, con smistamenti e conclusioni ora ravvicinate ora dalla distanza. 
    VIETATI I TOCCHETTI - Vietati i tocchetti, vietate le leziosità, vietate le perdite di tempo. Ventura è stato molto chiaro nello spiegare cosa si attendeva da questo lavoro particolare, votato a scaldare soprattutto i piedi degli attaccanti. Davvero si sente il bisogno di vedere anche un Toro capace di tirare di più con decisione, con forza: anche da fuori area, una variabile che viene a galla solo raramente in partita. Ma pure da posizione ravvicinata i granata hanno sprecato troppe opportunità solari per un vizio deprecabile: il colpetto di fino, la giocata da giocatore di calcetto, il gusto di cercare l'arabesco col pallone. Il risultato? Una serie fin incredibile di gol mangiati clamorosamente. Anche per questo Ventura ieri invocava anche conclusioni violente, sassate, bordate. C'è momento e momento per cercare la finezza o per sparare a rete con ben altra decisione. Se a Cittadella anche solo un attaccante granata avesse tirato con la forza necessaria, oltreché ovviamente con la giusta mira, quasi certamente oggi il Torino avrebbe due punti in più. E qualche turbamento in meno. I gol si segnano anche nel modo più semplice: non solo con colpi ad effetto. Per questo le ripetizioni servono.
     
    (Tuttosport - Edizione Locale)

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