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  • Impronta italiana e record di Zidane: il sorriso normale di un vincente globale

    Impronta italiana e record di Zidane: il sorriso normale di un vincente globale

    • Gianluca Minchiotti
    L'ha vinta in ogni ruolo: da giocatore (2002), da vice allenatore (2014) e, ieri, da allenatore. La storia fra Zinedine Zidane e la Champions League è un crescendo di emozioni: dalle sconfitte nelle prime due finali della sua vita, giocate con la maglia della Juventus (1997 e 1998), alle vittorie ottenute con il Real Madrid. Insediatosi sulla panchina dei Blancos il 4 gennaio, al posto dell'esonerato Rafa Benitez, Zizou ha ribaltato una stagione che per il club presieduto da Florentino Perez sembrava già fallita a metà del percorso. In campionato, ha reso la vita difficile al Barcellona fino all'ultima giornata, in Europa ha condotto le merengues alla conquista dell'undicesima Champions League dello loro storia, avvalendosi anche di sorteggi non proprio impossibili (Roma, Wolfsburg, Manchester City), fino alla finale vinta contro l'Atletico Madrid al Meazza. Ma la fortuna, si sa, è di chi se la merita, come si è visto anche nel match di ieri sera, in particolare negli episodi che hanno avuto come protagonista Sergio Ramos (gol in fuorigioco, mani in area, entrata da dietro a forbice sanzionata solo con un'ammonizione).

    I RECORD DI ZIZOU - Zidane diventa così il settimo nella storia a vincere la Coppa dei Campioni/Champions League sia da giocatore che da allenatore, dopo Miguel Muñoz, Giovanni Trapattoni, Johan Cruyff, Frank Rijkaard, Carlo Ancelotti e Pep Guardiola. E diventa, Zidane, anche il primo allenatore francese capace di sollevare la coppa dalla grandi orecchie. Il classe 1972 di Marsiglia, che vince la Champions da tecnico subentrato, così come Roberto Di Matteo nel 2012, porta a termine la sua impresa con il sorriso sulle labbra, quello sfoderato mentre parlava e scherzava, apparentemente tranquillo, con Cristiano Ronaldo, durante una pausa del tesissimo fine partita della finale-derby contro i colchoneros. Il sorriso di chi ha saputo ridare certezze, caratteriali e tattiche (la mossa Casemiro davanti alla difesa) a una squadra che, passando da Ancelotti a Benitez, aveva smarrito se stessa.

    L'IMPRONTA ITALIANA - C'è anche un'impronta italiana nel calcio di Zidane, cresciuto alla scuola di Lippi e Ancelotti. E c'è, chissà, un futuro nel nostro campionato. "Mi sono formato in Italia, l'Italia mi ha dato tanto da giocatore. Nella vita mai dire mai", ha dichiarato dopo il trionfo di ieri. Per ora, però, c'è solo da festeggiare una coppa e una, a questo punto meritatissima, conferma sulla panchina del club più importante del mondo. Zidane: origini algerine, nazionalità francese, 'studi' italiani, vittorie spagnole. Il calcio globale di oggi ha il suo nome e il suo volto.    

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