Calciomercato.com

  • In memoria di Danilo Zanon, l'uomo che ha inventato Diretta Gol

    In memoria di Danilo Zanon, l'uomo che ha inventato Diretta Gol

    Stamane, nella chiesa parrocchiale di San Michele (Alessandria),  alla presenza di una folla commossa, sono stati  celebrati i funerali di Danilo Zanon, regista e produttore, grande protagonista dello sport in tv, papà di Federico Zanon, nostro carissimo collega e compagno di lavoro a Calciomercato.com. A lui e ai suoi Cari, ci stringiamo con affetto e con partecipazione profondi.

    Ora che Danilo non c'è più, è bello ripensare a ciò che è stato, alle idee, alle discussioni, ai momenti passati insieme a cercare nuove vie per fare televisione e per mostrare lo sport. Perché Danilo è stato un innovatore di quelli veri. Amava lo sport e amava la tv.
     
    Senza di lui il calcio televisivo come lo si vede oggi non sarebbe lo stesso: Danilo Zanon è stato per anni il regista di riferimento della prima pay tv italiana, Tele+, e a lui si devono le intuizioni produttive di una trasmissione diventata di culto, appuntamento fisso della domenica o delle serate di Coppe europee, Diretta Gol, oltre all’impostazione della regia di posticipi e anticipi di Serie A, che ancora oggi segue le sue scelte, e degli eventi live dello sport.
     
    Era difficile non volergli bene: la sua scomparsa lascia un grande vuoto in chi lo ha conosciuto e in chi ama lo sport in tv. Alessandrino, 58 anni, aveva cominciato con le piccole tv locali, prima di essere uno dei pionieri della tv a pagamento, diventando il coordinatore di tutte le dirette sportive del Gruppo Tele+. Era bello lavorare con lui. Allora la ventura mi aveva portato a essere il Direttore dello sport della prima televisione italiana di sport, dopo esserne stato il capo del calcio prima e il responsabile dello sport poi. Danilo era il riferimento per la regia. Il migliore, fra quelli che c'erano in Italia. Perché aveva voglia di fare cose nuove. Fu lui a impostare il posticipo, con oltre venti telecamere: il calcio come non si era mai visto prima. E poi quella che è diventata la trasmissione di culto del calcio in Italia: Diretta Gol (un nome nato in Australia, fra una gara paralimpica e una intervista nel 2000) o Diretta Premium, come si chiama su Mediaset. Le intuizioni produttive dalle quali nacque sono frutto della creatività di Danilo.
     
    Era la conclusione della stagione calcistica 1999/2000. Da mesi, d'accordo con Danilo, proponevo all'allora amministratore delegato di Tele+, Mario Rasini, di poter vedere i gol in diretta, trasferendo “Tutto il calcio minuto per minuto” in tv. Oggi sembra una cosa banale, allora una cosa del genere non esisteva. C'erano resistenze: non si era sicuri che i contratti che avevamo con le società ci permettessero di poterlo fare. Alla fine della stagione, in sordina, senza fare troppa pubblicità, grazie alle pressioni di due consulenti di Tele+ che credevano in ciò che era nuovo (il filosofo spagnolo Juan Cueto e lo scrittore italiano Sandro Veronesi) e alla voglia di fare qualcosa di diverso dalla concorrente Stream, cominciammo i primi esperimenti. Mia idea: i telecronisti sono sul posto, quelli che fanno la telecronaca o uno diverso, e dalla regia a Cologno si cambia il campo senza avvertirli. Idea di Danilo: chi fa la telecronaca della partita è sul posto; i telecronisti di Diretta Gol sono tutti in una stanza a Cologno, davanti a ognuno di loro un monitor con la partita e uno con quello che va in onda, in cuffia la voce di un coordinatore che dice loro quale campo va in onda e i cambi campo, pronti a passarsi la linea su una bella azione o un gol. Chiaramente fu l'idea vincente. Dopo le due ultime giornate di quella stagione di prova, dalla stagione successiva si cominciò. Ancora in sordina: Diretta Gol, che non aveva ancora un nome, era una parte di Zona Campionato, contenitore del calcio domenicale di Tele+. Due settimane e la trasmissione cult della domenica della Rai, Quelli che il calcio, perse due milioni di spettatori. “Troppi gol su Tele+”, tuonò in un'intervista al Sole 24 Ore Fabio Fazio, che ne era il conduttore. La miglior pubblicità per Tele+. La vittoria di Danilo.
     
    In quei giorni di settembre io ero in Australia, alla Paralimpiade di Sydney (all'Olimpiade, che trasmettemmo insieme alla Rai, avevo mandato il mio vice di allora, Lorenzo Dallari). A seguire da vicino la nuova creatura era Danilo in regia. Dopo quella intervista di Fazio, mi arrivarono segnali dall'Ufficio Stampa di Tele+: dai giornali si voleva capire cosa era quella sorta di Tutto il calcio minuto per minuto in tv. Intanto l'azienda mi chiedeva di tenere un basso profilo, perché ancora non si capiva se stavano uscendo dai nostri diritti contrattuali. Allo stadio Olimpico di Sydney parlai al telefono con un giornalista dell'Espresso. Mi chiese più volte: “Sì, ma che nome ha quel prodotto?”. Alla fine, fra una gara paralimpica e le sue domande, giusto per chiudere l'intervista e tornarmene alle gare, pensai a una trasmissione di una tv privata condotta da Giorgio Micheletti: “Diretta stadio... ed è subito gol”. Tolsi tutta la parte in mezzo e trovai che quelle due parole condensavano lo spirito di ciò che con Danilo avevamo immaginato: i gol in diretta. Ecco come nacque il nome Diretta Gol. Senza studi di marketing o indagini di mercato. Quel nome e quell'idea non sono cambiati fino a oggi. Di quei giorni e quelle discussioni con Danilo non si ricorda nessuno. Anzi: all'inizio a Sky c'era addirittura chi pensava, in questo caso l'amministratore delegato Tom Mockridge, di cancellarla, perché toglieva spettatori alle varie partite singole. Un genio. Per fortuna riuscimmo a fargli cambiare idea. Quella trasmissione è fra le più apprezzate del calcio in tv. Nel giorno dei suoi funerali, nella sua Alessandria, era giusto darne merito a Danilo, ricordando quei giorni di sogni e discussioni, quando c'era lo spazio per immaginare un tv diversa. E non ha smesso mai di esserlo. Stavamo progettando, insieme all'amico Fabio Foroni, progetti legati allo sport paralimpico. Lui, che aveva raccontato con le immagini le gesta dei Ronaldo e dei Baggio, oggi voleva mostrare quanta bellezza ci fosse in quello sport che molti, ignorandolo, non reputano all'altezza di quello olimpico. Questa era anche la sua grandezza di uomo.
     
    E' stato un innovatore dello sport in tv, Danilo Zanon, come pochi in Italia. Mancherà. Tanto.
    Lieve.

    Altre Notizie