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  • In TV un calcio stile Carbonero

    In TV un calcio stile Carbonero

    • Luca Cellini

    Dopo un Mondiale televisivo in cui chi aveva un semplice abbonamento Rai, per vedere le partite pomeridiane o faceva un giro al circolino sotto casa o si inventava pirata informatico, alla ricerca del sito che ritrasmetteva le immagini da altri canali stranieri, ed in cui la sera la tv di stato per parlare di calcio proponeva tale Linda Santaguida, professione 'non si sa cosa' ma ex fidanzata di tronista, e il duo Costanzo-Galeazzi, distintosi più per i figuranti alle loro spalle spacciati per tifosi di Nazionali straniere, che per conoscenze calcistiche, si stanno delineando i palinsesti dei programmi calcistici che faranno compagnia agli italiani che ne vorranno usufruire fin dall'ultimo week-end di agosto. La Rai ha innanzitutto confermato Enrico Varriale e Franco Lauro al comando di 'Domenica sprint' e '90° minuto'. La prima trasmissione si è evidenziata più per le risse fra il conduttore ed i vari tecnici che si presentano ai suoi microfoni; la seconda, non potendo contare su Paolo Valenti (mai troppo rimpianto), dovrà fare a meno della moviola e - deo gratias - anche del suo moviolista.

    Vi è mai capitato di scanalare alle 18 della domenica su RaiDue? Premesso che il primo servizio sui match del pomeriggio inizia alle 18.30, perché nella prima mezz'ora si ripropongono gli anticipi e si parla, 'senza notizie', del posticipo che partirà di lì a poco, Carlo Longhi era diventato la 'macchietta' dell'arbitro che fu. Quasi peggio di Tombolini, che ormai con Teocoli faceva un cabaret su rigori ed espulsioni errate, l'ex fischietto romano, quando toccava ai match della squadra giallorossa, si trasformava nel peggior ultras della Curva Sud, ravvisando in un campionato 100 rigori a favore di Totti e compagni e mai nessuno contro. Al di là della spaccatura avvenuta con la decisione di togliere l'analisi degli episodi alla moviola da parte della Rai, condivisibile in fondo, se il primo effetto è proprio quello di non vedere più sul piccolo schermo gli ex arbitri a commentarla (ma Calciopoli e Baldas istruito da Moggi non avevano insegnato niente?), importante sarebbe invece la sua applicazione in campo, visto i numerosi casi (dal gol di Klose contro la Fiorentina, fino alla rete di Lampard ai Mondiali, o al netto fuorigioco di Tevez contro il Messico).

    Inspiegabili le accuse di Sandro Piccinini alla decisione del 'no alla moviola' sulla Rai, ma ancora di più le accuse alle 'seconde voci' come Bagni o Ubaldo Righetti. Sicuramente gli ex calciatori, tranne rarissime eccezioni (leggi Marcheggiani), non si distinguono se non per banalità e termini ripetuti all'infinito (le 'ripartenze' di Di Gennaro o la 'soluzione mancina' di Sebino Nela). Piccinini accusa la Rai, che ci riproporrà Paola Ferrari, ma che dire dell'assunzione, per parlare del calcio spagnolo, della futura signora Casillas, cioè Sara Carbonero? Quali meriti ha, a parte l'avvenenza, la bordocampista di Telecinco? Ed è indispensabile dopo la sfilza di Canalis, Satta e compagnia cantante, sottoporre Cristina De Pin, lady Montolivo, come opinionista a 'Controcampo'? Gli ascolti testimoniano che il calcio parlato funziona sempre più per le tv regionali e sempre meno su quelle nazionali. E non c'è da stupirsi davanti al dato, fatto passare sotto silenzio dai media nazionali (soprattutto sportivi) per cui il giorno in cui più si affittano dvd da Blockbuster è la domenica, fra le 18 e le 24. A testimonianza che dopo un palo di Del Piero ed un gol di Pellissier, meglio un bel film, che il circo fatto dai vari Mughini, Mauro, Collovati e Caputi.

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