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  • Inaugurata la Hall of Fame del Toro, fra ricordi e commozione

    Inaugurata la Hall of Fame del Toro, fra ricordi e commozione

    • Alessandro Salvatico

    Ieri ricorreva il 108° "compleanno" del Torino F.C., che veniva rifondato il 3 dicembre 1906 presso la birreria "Voigt", in centro città, cambiando nome e colori sociali alla Torinese F.C., nata ufficialmente nel 1894 e a sua volta figlia di precedenti società che furono in assoluto le prime in Italia, tanto che esiste una disputa storica in merito all'assegnazione del titolo di "più antica società calcistica d'Italia" con protagonisti i granata e il Genoa. E non a caso, è stata la serata di ieri quella scelta dall'Associazione Memoria Storica Granata per l'istituzione della "Hall of Fame granata", sulla scorta di quanto da tempo avviene in altri luoghi o in altri sport, su tutti quegli made in USA.

    Nella cornice di Villa Claretta (Grugliasco, porte di Torino), sede del Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, sono stati assegnati i primi cinque riconoscimenti, che da ora avranno cadenza annuale. Con l'eccezione di Paolino Pulici, premiato fra gli attaccanti, in tutti gli altri casi a farsi carico dell'onore sono stati i discendenti dei protagonisti: Paolo, figlio di Valerio Bacigalupo (per i portieri); Carla, vedova di Virgilio "Maldo" Maroso (difensori); Amos, figlio di Giorgio Ferrini (per i centrocampisti).

    Il quinto protagonista a essere inserito è sì vivente, ma non ha potuto comunque presenziare alla cerimonia "officiata" da Domenica Beccaria (presidente AMSG) e Gian Paolo Muliari (direttore del Museo stesso), alla presenza di tutti i volontari e del pubblico ivi convenuto: si tratta di Gigi Radice. L'allenatore dell'ultimo scudetto granata è infatti gravemente malato da lungo tempo, e il figlio Ruggero (ex calciatore di Monza, Siena, Avellino etc) si è visibilmente commosso quando è stato il suo turno; la commozione ha contagiato la platea, prorotta in un applauso che sembrava non doversi spegnere mai. Come mai si spegnerà, anche grazie - almeno sotto l'aspetto istituzionale - alla Hall of Fame, la gloria di suo padre e degli altri eroi della storia del Toro.
     


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