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  • INCHIESTA STADI: il modello tedesco supera quello inglese

    INCHIESTA STADI: il modello tedesco supera quello inglese

    Quando si parla di stadi molto spesso si sente menzionare il cosiddetto modello inglese, ma solo in pochi sanno, che nel settore il vero modello all'avanguardia non si trova oltremanica ma piuttosto in Germania. Il modello tedesco infatti è quello che negli anni ha dimostrato di rispondere nel migliore dei modi a tutte le esigenze del caso, ovvero: la sicurezza, la capienza, l'efficienza e perché no, anche e soprattutto la bellezza architettonica.
    In Germania ci sono gli stadi mediamente più grandi d'Europa. Se si prende come capacità standard per uno stadio di medie dimensioni quella dei 40.000 spettatori,ebbene in Germania se ne contano ben 15 di stadi con una capacità superiore a questa, contro i nove dell'Inghilterra, gli otto della Spagna e i soli sette dell'Italia, (fonte Stadiony.net). Parliamo anche degli stadi mediamente più moderni visto che sono stati costruiti o ristrutturati per la maggior parte dei casi dal 2000 in poi.
    L'evento catalizzatore che in Germania ha dato il via alla costruzione dei nuovi impianti è stato ovviamente il mondiale del 2006, un'occasione che i tedeschi hanno saputo sfruttare nel migliore dei modi a differenza nostra che in occasione di Italia 90 realizzammo i ben noti obbrobri che ancora oggi sono sotto gli occhi di tutti. Gli stadi tedeschi oltre ad essere moderni e accoglienti sono anche molto belli. Uno di questi è sicuramente la nuovissima Allianz arena,(75.000) casa del Bayern ma anche del Monaco 1860. Questo stadio è stato realizzato nel 2005, è soprannominato affettuosamente dai tedeschi “Schlauchboot“ ovvero canotto, per via della particolare conformazione esterna. Internamente è uno stadio veramente mozzafiato visto che è sviluppato su tre anelli, e nonostante l'enorme capienza, ogni settimana registra il tutto esaurito; ovviamente per le partite del Bayern...perchè per quelle del 1860 è tutto un altro discorso.
    Stadi altrettanto belli e moderni sono la Veltins Arena dello Shalke e il Volks parkstadion dell'Amburgo, rispettivamente di 61.000 e 57.000 spettatori, entrambi costruiti nel 2001, anche se nel caso dello stadio di Amburgo sarebbe più opportuno parlare di una massiccia ristrutturazione. Uno stadio completamente diverso ma altrettanto bello è sicuramente il celeberrimo Wetfalenstadion (80.000) del Borussia, quest'impianto è caratterizzato dalla fortissima pendenza delle sue tribune, quasi intorno ai 45 gradi. Il risultato è uno stadio che dà la netta sensazione di svilupparsi in verticale e infatti è famoso per la SUtribune, un'autentica muraglia umana formata da quasi 30.000 tifosi.
    Una caratteristica unica degli stadi tedeschi, di cui pochi sono a conoscenza e per la quale gli inglesi hanno una nostalgia, oserei dire, canaglia, è quella delle tribune con i posti in piedi. La famosa SUtribune ne contiene 30.000 su 80.000 proprio per questo motivo, la stessa cosa accade nell'AllianzArena che ha una tribuna dietro la porta con 13.500, ma anche in molti altri stadi come quello dello Shalke, dell'Amburgo, dell'Eintracht e altri ancora. Queste tribune hanno prezzi popolarissimi, quasi mai al di sopra dei 10 euro, e sono un vero e proprio vanto di molte tifoserie tedesche, perché danno un colpo d'occhio impareggiabile e il loro tifo è il più caldo tra tutti i settori dello stadio. I tifosi inglesi ne hanno un'invidia folle, perché fino agli anni 80 queste tribune erano una loro peculiarità, (basti pensare alla mitica Kop del Liverpool), tuttavia le loro erano soprannominate “terraces” e molto spesso diventavano il campo di battaglia degli hooligans. Proprio per questo motivo queste scalinate sparirono dagli stadi inglesi e furono bandite nelle competizioni organizzate dalla UEFA; difatti nelle coppe i club tedeschi sono costretti a montare i seggiolini anche in questi settori. Tuttavia lo spettacolo che si vede nei turni di Bundesliga è impareggiabile, e personalmente credo che la densità di quelle folle, sia sociologicamente possibile solo in Germania; perché li il tifoso medio, urla, canta e beve, ma mai e poi mai si azzarda a menare le mani, di sicuro non dentro lo stadio.
    Per quanto riguarda la sicurezza il discorso si fa leggermente più complesso, perché come accennato prima, questa è altissima all'interno degli impianti, soprattutto grazie alla presenza di telecamere a circuito chiuso e steward, che fungono da forte elemento dissuasore per i violenti, ma all'esterno le cose sono un po' lasciate nelle mani dei tifosi, che comunque va detto si comportano discretamente bene. Anche se, la possibilità che si verifichino degli scontri non è poi cosi inesistente come si pensa. Solo che quelle poche volte che si verificano, i media tedeschi, come del resto anche quegli inglesi, sono ipocritamente impareggiabili nel nasconderli e tenerli sottaciuti.
    Va poi sfatato un mito, e cioè quello secondo il quale lo stadio sia una sorta di gigantesco centro commerciale durante il resto della settimana, con negozi, cinema, ristoranti e quant'altro. Ebbene no! In Germania lo stadio resta sempre e solo uno stadio, sorge di solito in luoghi facilmente raggiungibili e dotati di ampi parcheggi.
    La maggior parte degli stadi tedeschi si trova in periferia o nei pressi di grandi parchi pubblici, e intorno nessuno si sogna neanche lontanamente di costruire nuovi quartieri o alberghi come sarebbe invece nelle intenzioni di molte società italiane. In conclusione possiamo dire che il modello tedesco è a misura di tifoso e predilige l'aspetto sportivo a quello economico, grazie alla costruzione di impianti dalla capienza elevata che creano il proprio fatturato quasi esclusivamente con i sold-out da botteghino. Tutto il resto del fatturato dei grandi club proviene si da una magistrale organizzazione del merchandising, ma questo si svolge solo in minima parte dentro lo stadio.
    Facendo un paragone con l'Italia, questo al momento risulta imbarazzante oltreché oggettivamente improponibile. Il motivo consiste nel fatto che da noi, quella sulla rinnovazione degli stadi, è solo una mera intenzione ancora ben lontana dal trasformarsi in un programma serio a livello generale.
    L'unico passo concreto in avanti è stato fatto con il celeberrimo Stadium della Juve, che a parte il fatto di essere nuovo, carino e moderno (nel desolante panorama italiano) ha dei difettucci non da poco: e cioè di non essere facilmente raggiungibile senza auto, non avere un sufficiente numero di parcheggi, e per stessa ammissione della società non potrà mai essere ampliato, visto che poco più di un anno fa Marotta intervistato al riguardo dichiarava: «Lo stadio è nato così e rimarrà così. Gli attuali 41 mila posti sono la dimensione perfetta: abbiamo spesso i sold out e una media di riempimento di oltre il 90%».
    Che dire. Evidentemente da quelle parti si preferisce dare la precedenza ai supermercati anziché ai tifosi.

    Antonio Martines

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