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  • Incredibile: dalla Fiorentina alla Juve, rubate le identità dei giovani calciatori

    Incredibile: dalla Fiorentina alla Juve, rubate le identità dei giovani calciatori

    • Giacomo Brunetti
    Una rete fitta e maniacale. Profili social, stavolta, niente a che vedere con il terreno di gioco. I protagonisti sono alcuni giocatori del campionato Primavera, convocati anche dalle varie selezioni italiane, che si affacciano al grande calcio. E poi ci sono i registi, una o più persone che, rubando l’identità di tali calciatori, ne conducono una vita social parallela, composta da intrighi e interazioni. Capita, quindi, che un giovane esterno della Fiorentina o un attaccante del Sassuolo, oppure un difensore della Juventus, debbano denunciare ai propri seguaci la presenza di un account fake. Nessun danno all’immagine, fortunatamente, ma retroscena interessanti e inquietanti. Foto veritiere e professionali, spesso anche private, tratte da post autentici.

    DATI PERSONALI – Talvolta, interagendo con tali profili, si scopre che essi possiedono informazioni private – numeri di telefono, anche dei familiari, ad esempio – dell’impersonato. Rilasciano addirittura interviste che poi vengono pubblicate. Inviano dati, danno spiegazioni sulla vita privata. Insomma, una vera e propria sostituzione alla persona reale, per la quale si spacciano. Anche perché è tutto curato e, ad un occhio sfuggente, la mancata veridicità non traspare. E se la comunicazione con l’esterno è il fattore più preoccupante, quello traumatico arriva quando questi interagiscono all’interno di questo circolo di account falsi, commentando e taggandosi a vicenda. In particolare, l’epicentro sembra partire da Firenze – tra giocatori attuali ed ex Fiorentina – per poi estendersi a Juventus, Inter, Cesena, Empoli e Sassuolo. Sono circa quindici i profili coinvolti in questa rete – tra i quali figurano anche fidanzate o presunte amiche degli sportivi - alcuni dei quali spariti negli ultimi mesi.

    LO SCOPO – La vera domanda è: perché? Non ci sono apparenti scopi di lucro, neanche effetti da cui trarre vantaggi. Inoltre, questi profili non vanno a ledere con offese e, tranne in qualche caso, opinioni “scomode”. Non sappiamo se parlare al singolare o al plurale, quante persone si celino dietro a questa rete ma, seppur con estrema lentezza, il giro si sta allargando. L’importante è fare attenzione.

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