Inevitabile l'esonero di Allegri, ora via anche Galliani e largo al Milan di Barbara
Che caos! Questo è il pensiero che sarà corso nella mente di tanti tifosi del Milan e non durante il frenetico resoconto di oggi sulle vicende rossonere. L'esonero di Massimiliano Allegri è una non notizia, perchè è inevitabile e tardivo; la scelta della società di puntare da subito sul nuovo allenatore, Seedorf, è figlia della volontà di mettere i giocatori di fronte alle proprie responsabilità e spingere ciascun componente della rosa a giocarsi la riconferma della prossima stagione. Fin qui tutto regolare, mentre a inquietare sono alcuni retroscena della vicenda e il non detto (abbastanza) che fa da corredo. Per esempio, non si sta dando il risalto che merita alla clamorosa invasione di campo dell'ad con delega finanziaria Barbara Berlusconi nella scelta di cacciare l'ex allenatore, materia che sarebbe di competenza di Adriano Galliani, stando alle delibere dell'ultimo Cda.
Col comunicato all'Ansa nel dopo partita di Reggio Emilia, è arrivata invece una nuova picconata da parte della figlia del patron a colui il quale più si è speso di più per la sua nomina e per la sua conferma nei momenti più burrascosi. Senza dimenticare il fatto di aver accontentato l'unica richiesta di mercato espresso nella scorsa estate dal livornese, l'acquisto per 11 milioni di euro di quell'Alessandro Matri oggi già in odore di cessione. Ha retto poco dunque la pax annunciata non più tardi di cinque giorni fa dallo stesso Galliani: la convivenza tra due anime che la pensano in maniera diametralmente opposta in seno alla stessa società è impossibile nei fatti, per questo va chiarito il più in fretta possibile quello che sarà il futuro gestionale del club e fare una scelta definitiva sul nuovo asset. Chi scrive è convinto che si sia esaurito un ciclo ricco di soddisfazioni ma gravemente deficitario negli ultimi anni e che vada dunque messo da parte un dirigente non più al passo coi tempi, dando modo al nuovo che avanza di giocarsi la propria occasione. Via libera a Seedorf e al Milan di Barbara: sarà un Milan diverso ma non è detto che sia peggio di questo.
