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  • Ausilio: 'Pirlo? Mai dire mai. Candreva mi piace, contatto con Grujic. Feghouli...'

    Ausilio: 'Pirlo? Mai dire mai. Candreva mi piace, contatto con Grujic. Feghouli...'

    Piero Ausilio a 360 gradi. Il direttore sportivo dell’Inter ha parlato a Gazzetta Tv, partendo dall’attualità: “Sicuri dopo i fatti di Parigi? Non tanto. Pensavamo di essere intoccabili, ma alla fine gli stadi sicuri non sono, la sicurezza non c’è al 100%. Dobbiamo cercare di tornare alla normalità. Un inizio così? Non me l’aspettavo, ma ci speravo. Quando inizi una stagione speri di vincerle tutte. Abbiamo cambiato molto, per questo non mi aspettavo di essere competitivi da subito. Come risultati siamo andati oltre le aspettative. Bravo Mancini e bravi tutti i calciatori. Noi crediamo allo Scudetto, anche se ci sono squadre più avanti di noi e che lavorano da più tempo. Juve ancora in corsa. Otto/nove giocatori nuovi? Quando Mancini lo disse, pensavo scherzasse. Alla fine ne sono arrivati undici. Il più sudato? Non solo Kondogbia, anche Perisic. Per il francese erano tre, per il croato non finiva mai. I tedeschi sono veramente tosti. Draxler? Le cose sono finite bene per noi. Ho avuto la sensazione che Perisic si sia sbloccato quando il Wolfsburg ha preso Draxler. I numeri di telefono dei calciatori? A volte li do io a lui, a volte lui a me. La prima cosa che ci ha chiesto è stato un telefono, abbiamo capito perché (ride, ndr)”. 

    PIRLO - Ausilio parla anche del mercato di gennaio: “Pirlo? Non si può discutere come calciatore, però dobbiamo essere realisti. Nel reparto numericamente siamo a posto. Come giocatore non abbiamo uno così, ma non ce l’ha nessuno in Europa perché è Pirlo. Il reparto è a posto così. Percentuale che torni in Italia? Marotta ha detto che non torna, probabilmente ha ragione lui visto che hanno lavorato insieme. Le cose che si sono dette con Conte sono cose loro. Il campionato in America ha una sosta lunga, qualche problema lo può dare. È uno che in due mesi può recuperare la forma. Non si sa mai? L’ha detto Mancini, nel calcio è sempre così. L’ultimo giorno magari succedono delle cose non immaginabili. Anche Felipe Melo sembrava impossibile. Kovacic è stato un colpo importante in uscita, economicamente. Quando do via i giovani c’è anche amarezza, valeva per lui e per Coutinho. Quando abbiamo avuto il primo contatto con Mancini, pensavo che le possibilità fossero minime. Mi sono sempre trovato molto bene con lui. Quando è andato via Mazzarri, abbiamo pensato o Mancini o niente. Mazzarri è un buonissimo allenatore, ma nell'ultimo periodo all'Inter c'erano difficoltà con l'ambiente. Sentiva un po' la pressione”. 

    CANDREVA, FEGHOULI E LAVEZZI - Si affrontano anche altri argomenti: “Non so se a gennaio dobbiamo fare per forza qualcosa. Una squadra in testa alla classifica può andare avanti così fino a giugno. Vogliamo anche dare spazio a chi ha giocato meno. Se servisse qualcosa per migliorare troveremo l’idea giusta, il presidente ci darà il sostegno che serve. C’è un occhio di riguardo per le uscite e attenzione al Fair Play Finanziario. Abbiamo sottoscritto un accordo con la Uefa e dobbiamo rispettarlo. In estate abbiamo speso tanto ma abbiamo incassato abbastanza. Candreva? È un giocatore forte. Ci sono società e presidenti talmente bravi, che non ti puoi neanche avvicinare ad alcuni calciatori. Poi se mi chiedi se mi piace, non posso dire di no. Ai tempi della Ternana ci fu una possibilità, aveva una situazione contrattuale particolare. Ci fu un contatto, ne parlammo anche noi. Berardi? È un altro giocatore molto forte, mi piace tantissimo da tanto tempo. So che è anche interista e ha questa qualità. È del Sassuolo ma è già abbastanza orientato”. Verso la Juve. E Lavezzi? “In estate un tentativo è stato fatto. Stavamo cercando un esterno e poi abbiamo preso Ljajic. Le possibilità erano poche, voleva giocare la Champions. Ha dei costi importanti come ingaggio, non si discute. Feghouli è anche lui in scadenza, la priorità l’ha data al Valencia e sta trattando il rinnovo. Grujic? Ho visto una partita, avevo la possibilità di vedere la gara dal vivo e l'ho fatto. È un giovane di talento, uno dei migliori a livello europeo. È un ragazzo sveglio, c'è stato un breve contatto autorizzato dal club. Non c'è in corso una negoziazione. Abbiamo preso contatto con la famiglia. Sensi? Non l'ho conosciuto di persona. Eravamo in tanti a vederlo. Rino Foschi ha organizzato una bella domenica. È un giocatore interessante. È un po' diverso da Verratti. Kessie? Li seguivamo da tempo. Ranocchia? Con il ragazzo non ne abbiamo ancora parlato. Poi ci servono tanti giocatori importanti. È felice all’Inter e farà di tutto per riprendersi il posto. Pjaca e Vlasic? Sono giovani, di talento e di prospettiva. Pronti per l'Inter? Tutto da verificare, un conto è essere protagonisti in Croazia, un conto all'Inter. Meunier e van der Wiel? Abbiamo sei terzini, ne abbiamo tanti. Van der Wiel ha un’esperienza diversa, è un nazionale olandese. È più fatto e finito. Chi rinnova prima? Handanovic, prima di Nagatomo, Guarin e Palacio. Con Handanovic siamo vicinissii. Palacio e Nagatomo sono discorsi che affronteremo, potrebbero rinnovare. Manaj è una bella sorpresa, per il riscatto servono 500 mila euro, è in prestito. Se arriva una telefonata da 35 milioni per Icardi? Attacco il telefono". 

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