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  • Inter, D'Ambrosio: 'Potevo andare al Chelsea'

    Inter, D'Ambrosio: 'Potevo andare al Chelsea'

    Il terzino nerazzurro Danilo D'Ambrosio ha dichiarato a Inter Channel: "La giornata tipo? Quando ci alleniamo alle 11, la sveglia suona alle ore 8. Alle 8.30 parto da casa, poi facciamo colazione al centro sportivo. Al termine della seduta mi fermo altri 45 minuti in palestra per fare esercizi di postura e a corpo libero con lo scopo di prevenire gli infortuni. Ho sempre avuto la cultura del lavoro, perché solo faticando si possono raggiungere certi risultati. Siamo in crescita, ma non abbiamo fatto ancora nulla. Dobbiamo dare sempre di più e cercare di raggiungere l'obiettivo che tutti speriamo. Le vittorie aiutano a fare gruppo e ad allenarsi meglio. Ruolo? Ho fatto poche partite da centrale, ma mi sono sentito a mio agio. La mia posizione naturale è quella di esterno, un domani però non mi dispiacerebbe giocare da difensore centrale".  

    "Ho chiesto a Enza di sposarmi il 21 settembre 2015 con un flash mob organizzato in piazza Duomo. È stata una bella sorpresa, lei non si aspettava nulla. Per fortuna mi ha detto sì (sorride, ndr). Come ci siamo conosciuti? Ci siamo incontrati a una festa, tramite un amico comune. In quel momento giocavo a Firenze, avrei avuto la possibilità di andare al Chelsea ma i miei genitori hanno preferito non dividere la famiglia. Se sono pronto per diventare papà? Il 12 marzo è prevista la nascita di Leonardo, non mi rendo ancora conto ma già impazzisco quando vedo i primi vestitini".

    "Cosa succede in ritiro? Non ho mai giocato alla Playstation, sono sincero. Guardo qualche film o chiacchiero con il mio compagno di stanza, Eder. A volte ci troviamo in 6 o 7 e giochiamo a carte. Ci divertiamo insieme, siamo un bel gruppo. Domenica a Palermo? Proprio queste gare rischiano di essere le più insidiose. L'Inter non vince al 'Barbera' dal 2010, quindi non dobbiamo dare nulla per scontato e comportarci come abbiamo fatto nelle ultime partite. Siamo migliorati parecchio, dati alla mano corriamo più delle altre squadre e c'è uno spirito di sacrificio differente. Cerchiamo di prendere meno reti possibili perché sappiamo che con le qualità offensive della nostra rosa prima o poi troviamo il gol". 

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