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  • Il segreto dell'Inter: rosa già da Europa

    Il segreto dell'Inter: rosa già da Europa

    L’Inter è prima in Serie A dopo 15 partite. Sono tanti i segreti dei nerazzurri, uno è sicuramente la panchina lunga. Oltre ai tanti cambiamenti da una partita all’altra: l’Inter è camaleontica. Sono due fattori, in realtà, collegati tra di loro. Mancini può cambiare molto perché ha molti giocatori dello stesso livello. Non ci sono titolari, la squadra non è dipendente da un top player. Non dipende da Icardi, che è rimasto in panchina e deve ritrovarsi, non dipende da Jovetic, che non segna da agosto. Il migliore nelle ultime partite è Ljajic, che ha segnato due gol nelle ultime due partite, oltre alle solite certezze in difesa. 

    DUE SQUADRE - Questi sono gli undici scesi in campo dal primo minuto contro il Genoa: Handanovic; D’Ambrosio, Miranda, Murillo,Telles; Felipe Melo, Medel; Ljajic, Jovetic, Biabiany; Palacio. Se andiamo a vedere la rosa dell’Inter possiamo trovare altri undici giocatori, quasi tutti di livello pari ai titolari. Questa sarebbe la formazione degli esclusi, che non sono assolutamente seconde linee proprio perché Mancini alterna tutti: Carrizo; Santon, Ranocchia, Juan, Nagatomo; Brozovic, Gnoukouri, Kondogbia; Guarin; Perisic, Icardi.  

    SORPRESA ICARDI - Se andiamo a vedere i numeri, troviamo una sorpresa. Icardi, che ora è discusso e finito in panchina, è il quinto nerazzurro per minuti giocati in stagione: 909 minuti, dietro solo ad Handanovic, Medel, Murillo e Miranda. È quello che ha giocato di più se escludiamo le cinque certezze della fase difensiva. E dopo di lui ci sono Kondogbia e Perisic, altri due giocatori abbastanza discussi, che hanno alternato prestazioni buone a prestazioni meno buone. Questo dimostra come l’Inter abbia una panchina lunga e di livello, un vantaggio non avendo la Champions. Ma la rosa, di fatto, è già da Europa. Aspettando il risultato di fine stagione: l’Inter è in corsa per lo Scudetto, il terzo posto è l’obiettivo da non fallire, ma ci sono tante squadre a lottare per le zone alte, dal Napoli alla Juve, dalla Roma alla Fiorentina, con il Milan appena sotto. 

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