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  • Inter eliminata:|Ma a un passo dall'impresa
Inter eliminata:|Ma a un passo dall'impresa

Inter eliminata:|Ma a un passo dall'impresa

L’Inter più bella della stagione dopo quella dello Juventus Stadium sfiora una qualificazione memorabile ai quarti di finale di Europa League. È una serata indimenticabile quella di San Siro: in 90 minuti ai limiti della perfezione per intensità e acume tattico l’Inter azzera lo 0-3 dell’andata trovando la via del gol con Cassano, Palacio e grazie a un’autorete di Gallas propiziata da un calcio di punizione dell’attaccante di Bari Vecchia. Nei tempi supplementari è il gol di rapina di Adebayor a gelare San Siro: non basta la rete del 4-1 di Ricky Alvarez, ma l’Inter stasera ha più di un motivo per gioire. Innanzitutto gli applausi a scena aperta del pubblico del Meazza a ricucire un feeling con il popolo nerazzurro in bilico dopo gli ultimi risultati; e tra le pieghe di una serata che ci ricorda quanto il calcio sia per ampio margine lo sport più bello al mondo è nata una nuova stella: quella di Mateo Kovačić. L’Inter ha trovato il regista che tanto andava cercando. Il Tottenham – dunque – “vola” ai quarti di finale (domani il sorteggio) ma s’interroga in merito a una prestazione da incubo e si scopre Bale-dipendente. Senza il suo gioiello (e con Lennon a mezzo servizio) gli spurs sono una squadra vulnerabile; scellerata l’impostazione tattica di Villas Boas, con il possesso palla sterile e la linea dei difensori troppo alta a gettare più di un’ombra sulla reale levatura dello Special Two.

IL FILM DELLA GARA – Che sia una serata speciale per l’Inter lo si intuisce dal lancio di quaranta metri di Cambiasso che smarca Cassano davanti al portiere: il tiro del Pibe De Bari è troppo centrale ma è il primo di una serie interminabile di spunti illuminati del talento nerazzurro. È proprio lui il mattatore assoluto in avvio di gara: detto del primo lampo, il numero 99 a stretto giro di posta protesta per una carica (del tutto veniale) di Gallas e centra il gol del vantaggio con la schiacciata di testa sul cross millimetrico di Palacio, il gemello del gol del barese. Già, l’intesa tra i due è collaudata, tanto che la Joya avrebbe l’occasione per siglare il 2-0 e gettare nel panico più totale gli avversari, ma il suo delizioso pallonetto (dopo assist – manco a dirlo – dell’ispiratissimo compagno di reparto) coglie la parte alta della traversa. Il copione del primo tempo vede un Tottenham lezioso nel possesso palla interminabile quanto sterile e un’Inter sorniona quanto velenosa nelle ripartenze in campo aperto. C’è un solo spavento per il popolo del Meazza: il pallonetto di Adebayor che sorvola la traversa per questione di centimetri.

LA RIMONTA COMPLETATA – L'occasione d'oro capitata sui piedi di Vertonghen ( e sprecata malamente dal difensore belga) è un segnale più fuorviante che mai, perché da lì in poi sulle sventurate maglie bianche degli spurs si abbatterà una tempesta perfetta nerazzurra, uno spettacolo puro che i tifosi nerazzurri da tempo non assaporavano. È il centrocampista croato Kovacic a dettare i tempi delle giocate interiste, con una lucidità, una precisione e una velocità di esecuzione da veterano, inimmaginabili per un classe ’94: era oggetto misterioso finora, stasera si è trasformato in leader. Il 2-0 nasce da un’intuizione da Triplete di Esteban Cambiasso. Sarà l’elezione del papa argentino, saranno le critiche subite, ma il Cambiasso di stasera è tornato prodigiosamente sui suoi migliori e più ispirati livelli di gioco. Sul suo passaggio filtrante il connazionale Palacio è glaciale nel trafiggere Friedel con il piattone di classe all’angolino. 2-0 e Tottenham che intravede i fantasmi e non riesce ad abbozzare una reazione. Sono sempre i nerazzurri ad attaccare, e a trovare il gol del clamoroso 3-0 con una punizione di Antonio Cassano, deviata prima dalla barriera e poi dal rinvio da partita Scapoli vs Ammogliato di fantozziana memoria di Gallas verso la sua porta. Nei tempi regolamentari c’è spazio ancora per un volo plastico di Handanovic sul missile dalla distanza di Naughton e per un diagonale di Cambiasso uscito di mezzo centimetro. È la vera porta scorrevole della serata, perché è in quel tiro di Cambiasso uscito non si sa in che modo che il treno della qualificazione si allontana da Milano, direzione Londra Nord.

LA BEFFA FINALE, GLI APPLAUSI DEL MEAZZA – Eupalla dà, Eupalla toglie: il Tottenham – tramortito da tre cazzottoni nerazzurri – si presenta ai blocchi dei tempi supplementari con un killer instinct insospettabile e dopo aver sfiorato il gol con la doppia incornata di Vertonghen (miracolo di Handanovic) e Gallas (palla fuori di un soffio) lo trova con il tap-in vincente di Adebayor, abile a sfruttare una respinta corta di Handanovic sul bolide di Dembele. Il pubblico di San Siro applaude i suoi giocatori, ma forse non immagine quello che si sarebbe verificato di lì a poco: la gara non è finita, perché è Ricky Alvarez a riaccendere le speranze con la rete del 4-1 nel secondo tempo supplementare (torsione aerea sul cross del solito Cassano). Sarebbe bastato un altro gol, ma il treno dei quarti di finale aveva già valicato il Tunnel della Manica e al 119esimo il colpo di testa del centravanti per necessità Andrea Ranocchia sorvola la traversa e abbraccia i titoli di coda di una serata da ricordare, che potrebbe cambiare molte cose in casa Inter. Che Stramaccioni abbia fatto di nuovo breccia nel cuore di Moratti?

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