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  • Inter implacabile, altro che Tevez. Lazio stesa dal fattore R (Reja e Rizzoli)

    Inter implacabile, altro che Tevez. Lazio stesa dal fattore R (Reja e Rizzoli)

    • Xavier Jacobelli - Direttore www.quotidiano.net

    Per la settima volta consecutiva la Lazio sbatte contro il tabu' San Siro, dove non vince dal 1998, cosi' come Claudio Ranieri si conferma l'incubo di Edoardo Reja che gia' ne aveva fatto terribilmente le spese nei derby romani. 
     
    Quest'Inter e' implacabile: settima vittoria consecutiva in campionato, ottavo successo di fila conteggiando anche la Coppa Italia, sorpasso ai danni dei biancocelesti e quarto posto in classifica, a cinque punti dal MiIan e a sei dalla Juve campione d'inverno.
     
    Eppure, il gol di Rocchi aveva illuso la Lazio, presentatasi a Milano senza accusare timori di sorta e decisa a giocarsela contro la squadra piu' scatenata del campionato. E' andata cosi', ma, a decidere sono stati i guizzi d'autore di Milito e Pazzini (Tevez, chi era costui?) e a nulla e' servito anche l'inserimento di Cisse', sconfortante caso di attaccante incapace di fare il proprio mestiere, visto che in campionato il francese ha segnato un solo gol, nella gara inaugurale a San Siro, pero' nella porta del Milan. I biancocelesti hanno accusato la seconda sconfitta esterna consecutiva e contano un punto in meno rispetto al girone d'andata della scorsa stagione, ma sbaglierebbero se non reagissero subito.

     
    Aveva ragione Ranieri, che si conferma allenatore dalla vista lunga. Il successore di Gasperini ne era certo, alla vigilia: battere la Lazio sara' piu' difficile di quanto non sia stato vincere il derby. Appunto.
     
    L'Inter ci e' riuscita perche' ha in corpo lo spirito del 2010 e perche' il suo allenatore e' riuscito a rianimarla con un lavoro da manuale del calcio, per elogiare il quale cominciano a scarseggiare gli aggettivi, ricordato che alla fine di ottobre i nerazzurri erano rotolati in zona B e sembravano un irriconoscibile ectoplasma rispeto allo squadrone dominatore dell'ultimo quinquennio.
     
    La Lazio e' stata bella per un'ora e, proprio per questo, non deve demordere. C'e' tutto un girone di ritorno per battersi ai vertici, inseguendo anche gli obiettivi Europa League e Coppa Italia. A patto che Reja non cambi modulo, come ha fatto fra il primo e il secondo tempo, togliendo inopinatamente Hernanes e inserendo Matuzalem con il risultato che il 4-4-2 ha favorito il prepotente ritorno dell'Inter. Dove procede il recupero completo di Sneijder che Ranieri ha inserito al momento giusto, sostituendo Alvarez e cambiando la partita.
     
    Sulla vittoria dell'Inter gravano il gol in fuorigioco di Pazzini e il fallo di mano di Lucio preceduto dal fischio di Rizzoli che aveva ravvisato un dubbio intervento non regolamentare di Klose. 
     
    Checche' ne dica Nicchi, il presidente degli arbitri che vive nel Medioevo assieme a Blatter e a Platini e, come loro, snobba la tecnologia, sino a quando la moviola in campo non aiutera' direttori di gara e assistenti a sbagliare di meno, ci ritroveremo in queste condizioni. Ma l'importante e' fare finta di nulla.


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