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  • Inter: Kondogbia e Brozovic funzionano. Il problema è in mezzo, manca il regista
Inter: Kondogbia e Brozovic funzionano. Il problema è in mezzo, manca il regista

Inter: Kondogbia e Brozovic funzionano. Il problema è in mezzo, manca il regista

  • Emanuele Tramacere
Note positive, nonostante la sconfitta contro la Fiorentina. L'Inter arrabbiata e in silenzio stampa non commenta il 2-1 rimediato ieri sera a Firenze, ma nel disastro dell'arbitraggio di Mazzoleni e dell'essere scivolati a -4 dal terzo posto valido per la Champions League qualche sprazzo di positività può comunque essere colto. E nonostante i critici le note positive arrivano proprio dal duo di centrocampo Brozovic-Kondogbia autori di una prestazione sufficiente e illuminata dall'azione del momentaneo 1-0.

INTESA IN CRESCITA - L'intesa fra i due è in netta crescita e ne è la riprova l'azione che ha lanciato in contropiede l'Inter sull'1-0 contro la Fiorentina. Brozovic e Kondogbia, infatti, hanno lanciato l'azione con un triangolo nello stretto che ha lanciato la percussione del francese. Kondogbia ha poi lanciato in verticale Palacio che ha servito per Brozovic a centroarea il più facile dei tap-in. Lampi, sprazzi di bel gioco e di un dialogo che è in netta crescita, ma che sarà fermato nella prossima gara dall'espulsione rimediata da Kondogbia dopo il triplice fischio di Mazzoleni.

IL PROBLEMA E' IN MEZZO - Mancini sta impostando il suo 11 verso un 4-3-3 che deve essere solido in fase difensiva, veloce nelle ripartenze e verticale in contropiede. I due sono gli unici centrocampisti in rosa in grado di dare profondità alla manovra, ma spesso e volentieri sono costretti a perdere almeno un tempo di gioco per l'assenza di un centrocampista di qualità in mezzo a loro. Paragonandoli (con le dovute cautele) al centrocampo della Juventus dell'anno scorso o del Napoli in questa stagione, se Brozovic può essere affiancato per caratteristiche a Hamsik e Pogba e se Kondogbia può ricordare Vidal e Allan, chi manca in questo centrocampo è il Pirlo o il Jorginho di turno che sappiano dettare i tempi di gioco, garantire sempre una giocata facile ai compagni e, all'occorrenza, verticalizzare per le prime punte. Medel e Felipe Melo, seppur fondamentali negli equilibri difensivi della squadra, non hanno neanche lontanamente le caratteristiche di un regista. La maggiorparte dei palloni toccati dai due sono smistati orizzontalmente (a Brozovic e Kondogbia costretti ad abbassarsi per dare una mano) o al massimo verso i difensori.

SERVIVA BIGLIA - Nel corso del mercato di gennaio lo stesso Pirlo è stato vicinissimo al ritorno in Italia ma il grande rimpianto di Piero Ausilio è il centrocampista della Lazio, Lucas Biglia. Il ds nerazzurro aveva scelto di regalare il regista della Lazio Mancini. Era già pronta un’offerta da 15/16 milioni a Lotito e l’entourage di Biglia aveva dato massima disponibilità, poi l'infortunio con lo stop previsto di almeno un mese e il dietrofront (LEGGI QUI) che, oggi, può rivelarsi malauguratamente decisivo nel proseguo della stagione.

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