L'impegno infrasettimanale di Europa League sarà improntato su un ampio turn-over e servirà all'Inter di Stramaccioni per proseguire nel suo percorso di crescita, che ha già portato in dote cinque vittorie consecutive tra campionato e coppa da quando l'allenatore romano ha varato il nuovo 3-5-2.

 

Stramaccioni ha ammonito l'ambiente e gli addetti ai lavori sul rischio di esaltare oltre il lecito una squadra che ha infilato una sequenza di risultati positivi pur senza incantare sul piano del gioco, ma mostrando una compattezza e un'unità che fanno ben sperare per il futuro. Un gruppo fortemente modificato dall'ultima campagna acquisti/cessioni estiva, nato con l'ambizione di giocarsi i piazzamenti europei, si trova oggi inserita a pieno titolo nella lotta per il titolo.

 

Terza in classifica, a -4 dalla Juventus, l'Inter guarda già all'appuntamento del prossimo 3 novembre, quando testerà le sue ambizioni di titolo contro la formazione campione d'Italia allo Juventus Stadium. Un match attesissimo a prescindere dalle due tifoserie, ma soprattutto una verifica sulla reale consistenza della formazione meneghina.

 

In attesa del derby d'Italia di novembre, contro un avversario insidioso come il Partizan Belgrado l'allenatore interista avrà la possibilità di testare le condizioni del redivivo Palacio e l'affidabilità delle cosidette seconde linee: da Silvestre a Jonathan, passando per i giovanissimi Coutinho e Livaja.

 

Per stare al passo della Juve di Conte c'è bisogno di tutti, di una rosa ampia il necessario per far rifiatare i titolari inamovibili e per ononare l'impegno europeo. Se i nerazzurri sapranno trovare un maggiore equilibrio tra la capacità di difendersi e la capacità di innescare i suoi uomini, il sogno tricolore potrebbe non essere più tale. Anche perchè un reparto offensivo come quello dell'Inter la Juve non ce l'ha e i problemi bianconeri evidenziati in Champions sono sotto gli occhi di tutti.