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    Inter, ora Mazzarri ride

    Walter Mazzarri è stato esonerato dall'Inter all'undicesima giornata dopo il pareggio interno ottenuto contro il Verona di Mandorlini. In 11 giornate il bilancio del tecnico toscano in campionato recitava: 4 vittorie (Sassuolo, Atalanta, Cesena e Sampdoria), 4 pareggi (Torino, Palermo, Napoli e Verona) e tre sconfitte (Fiorentina, Parma e Cagliari in casa).

    Il pubblico nerazzurro non ne poteva più delle continue scuse a cui si appellava Mazzarri ad ogni mancata vittoria, ed era ritenuto il vero responsabile della brutta situazione in cui versava l'Inter. L'esonero arrivò, a sorpresa, prima del derby contro il Milan di Inzaghi, ma a distanza di quasi 5 mesi non è cambiato niente, anzi, la situazione è precipitata.

    I NUMERI PARLANO CHIARO- Mazzarri ha lasciato Appiano Gentile dando in dote alla squadra 16 punti su 33 disponibili, 1,45 punti di media a partita. Mancini siede sulla panchina nerazzurra da ben 18 turni e la sua media punti è ben più bassa: 1,22 periodico. Il match contro il Verona di Mandorlini chiuderà il cerchio, ma anche in caso di vittoria, la media punti di Mancini sarà più bassa rispetto a quella del tanto criticato Mazzarri.  

    PUNTI DI VISTA- Ogni allenatore cerca di arrivare alla vittoria come meglio crede: Mancini e Mazzarri hanno due modi differenti di concepire e sviluppare calcio. Il primo infatti predilige un gioco offensivo e fatto possesso palla. Il secondo preferisce aspettare l'avversario e ripartire con contropiedi letali. L'Inter, con l'avvento del tecnico jesino, aveva iniziato a proporre un buon calcio ma da fine febbraio le cose sono cambiate e la Beneamata è entrata in un tunnel più nero che azzurro.

    MAZZARRI SE LA RIDE- L'ex allenatore di Napoli e Reggina non ha mai voluto parlare dopo il suo esonero e si è chiuso in una sorta di silenzio, anche perché è sotto contratto con la società nerazzurra fino al 30 giugno del 2016. Mazzarri non era amato dall'ambiente e soprattutto aveva perso la fiducia da parte della società di Corso Vittorio Emanuele. Considerando che in cinque mesi, il suo successore, non è riuscito a fare meglio di lui, raccogliendo la miseria di 22 punti in 18 giornate e uscendo malamente, con scelte bizzarre, dagli ottavi di finale di Europa League, siamo sicuri che un piccolo sorrisino beffardo sarà scappato all'uomo di San Vincenzo per l'attuale situazione nerazzurra.


    Marco Gentile

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