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  • Mancini, Icardi tocca un nervo scoperto

    Mancini, Icardi tocca un nervo scoperto

    Polemica inevitabile, forse addirittura cercata. Una scontrosa provocazione con successiva risposta attesa da un momento all’altro. Perché nessun lavoratore si lascia redarguire a cuor leggero sul proprio onesto e sacrificato operato, specie se in pubblica piazza. Un alterco di quelli come tanti se ne vedono sui campi di gioco: battibecco tra un nove che reclama palloni, e un dieci, spesso vittima dell’incostanza. Egoista e spietato il primo, altruista e irascibile il secondo (definizione dei ruoli). Icardi il 9, Mancini il 10, magari in campo avrebbero fatto divertire, ma da allenatore e giocatore producono scintille. 

    LE ACCUSE - La prima spallata è arrivata nel corso della conferenza stampa che anticipava la gara contro il Bologna: il tecnico jesino ha puntato il dito contro la scarsa vena realizzativa del suo centravanti, scaricando su di lui le colpe di un’Inter troppo brutta in attacco. Un’accusa che il bomber argentino non si è fatto scivolare addosso: “Dall’inizio del campionato mi sono arrivati quattro palloni e ho fatto tre gol, direi che la media è buona”, ha avuto a dichiarare il calciatore al termine della gara contro gli emiliani, vinta dall’Inter proprio grazie alla realizzazione di Icardi su servizio di Adem Ljajic. 

    COME SUOCERA E GENERO - Discorso chiuso? Neanche per scherzo. Perché l’asserzione dell’ex Samp ha nuovamente solleticato l’orgoglio di Mancini, che in conferenza stampa ha replicato rincarando la dose: “Quattro occasioni? Forse si riferisce solo a a quelle che ha avuto contro il Palermo. Icardi ha avuto diverse palle per fare gol. E poi se le palle non arrivano bisogna anche andarsele a cercare”. Un botta e risposta come tra suocera e genero, istigazioni lievemente velate, ma che seguono un tracciante ben preciso e che arrivano al bersaglio col pedale dell’acceleratore schiacciato al massimo. L’impatto è forte. 

    IL NERVO SCOPERTO - Entrambi giudicano negativamente l’operato dell’altro: secondo la visione del tecnico, Icardi non segna per scarso impegno, mentre l’attaccante argentino va a toccare un nervo scoperto di Mancini, mettendo sotto accusa il brutto gioco espresso dalla squadra. Una critica spesso arrivata dall’esterno e che adesso l’ex City ha dovuto incassare da uno dei suoi uomini. Non il massimo. 

    IL NOVE E MEZZO Anche per questo Inter-Roma di questa sera diventa ancora più succosa: come reagirà il centravanti argentino? Aumeterà il proprio raggio d'azione in campo o seguirà l'antico detto del "chi nasce tondo non muore quadrato?" La seconda ipotesi sembra quella più naturale, anche se il tecnico jesino si augura che il suo bomber si avvicini di più alle proprie esigenze e che più di un nove impari ad essere un 9,5, al centro tra la rapacità del bomber e la genialità del 10. 

     

    Pasquale Guarro - Twitter: @Ngoppejammeja


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