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  • Il bluff di Mancini e l'asse Inter-Udinese

    Il bluff di Mancini e l'asse Inter-Udinese

    • Pasquale Guarro
    Chiamatelo anche "grande bluff”, inversione di tendenza o se volete, cambio di strategia: sta di fatto che, Roberto Mancini, ha per un po’ accantonato i metodi tanto adoperati in estate, quando a mezzo stampa parlava liberamente di Touré e Dybala in ottica Inter. Obiettivi molto costosi eppure anche allora non mancava l’ombra del Fair play finanziario a vegliare su tutte le manovre di mercato. Ma il tecnico jesino non appariva mai troppo preoccupato. Lo lasciavano intendere le tante dichiarazioni d’apertura verso i profili a lui più graditi. 

    STRATEGIA COMUNE - Una strategia che però ha gravato troppo sulle spalle di Ausilio e Fassone, giunti stremati a fine mercato per la pressione che Mancini ha scaricato sulle loro spalle. Il tecnico chiedeva rinforzi a gran voce e loro, uomini mercato di una delle società più prestigiose al mondo, dovevano rispondere dignitosamente, nonostante gli enormi occhi della Fifa controllassero ogni mossa. Alla fine - contando anche Manaj - sono arrivati undici volti nuovi, ma quanta fatica… Soprattutto perché l’Inter partiva da una condizione sfavorevole, i bisogni della società di corso Vittorio Emanuele erano sotto gli occhi di tutti e si sa che la legge del mercato non guarda in faccia a nessuno: il caso Eder sia da esempio; se chiedi devi essere disposto a pagare, a volte troppo, come accaduto per Geoffrey Kondogbia. Quella estiva è stata una sessione di mercato che tanto ha insegnato alla dirigenza nerazzurra, da Thohir a Mancini passando per Ausilio, che insieme hanno deciso di adottare una linea comune da seguire. 

    UNO SCUDO PER AUSILIO - Il mercato di gennaio si apre proprio seguendo questo nuovo tracciante: Mancini non ha smesso di desiderare calciatori di alto livello da integrare nella costruzione della propria creatura, ma davanti ai microfoni protegge molto di più - rispetto al passato - l’operato di Ausilio, che sgravato dalla pressione può trattare con maggiore libertà di manovra: “Per il mercato di gennaio servono soldi e noi dobbiamo rispettare il Fair play finanziario”, ha dichiarato Mancini in conferenza stampa. Una deposizione delle armi? Niente affatto, piuttosto una strategia di guerra ancora più raffinata, che non scopre il fianco verso venditori e compratori. Ovvio che quella del Fair play finanziario non è una “balla”, l’Inter ha dei paletti in cui rimanere, ma la società di corso Vittorio Emanuele spera molto nei ricavi provenienti dalle eventuali cessioni: Juan, Ranocchia, Guarin, Santon e D’Ambrosio sono sul mercato e la loro partenza potrebbe garantire ai nerazzurri una discreta somma da reinvestire. Tutto dipenderà esclusivamente dalle cessioni e proprio in queste ore Ausilio è impegnatissimo nelle varie trattative, al punto da non poter essere neanche in Pinetina ad annunciare il rinnovo di Handanovic fino al 2019. 

    ASSE MILANO-UDINE - Attenzione infine all’asse Inter-Udinese, sia per quanto riguarda gli arrivi che per quanto riguarda le cessioni. Dal Friuli potrebbe arrivare a Milano Silvan Widmer, esterno seguito da molto tempo da Piero Ausilio, mentre per i bianconeri si riapre la pista che porta a Gaston Camara, sicuro rientrante da un prestito poco fruttuoso al Bari. Non è tutto, nelle ultime ore anche il nome di Assane Gnoukouri è tornato sui taccuini della società della famiglia Pozzo. 

    Pasquale Guarro
    @ngoppejammeja

     

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