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  • Inter, Materazzi: 'Mandai Mancini a quel paese. Faceva giocare sempre Mihajlovic'

    Inter, Materazzi: 'Mandai Mancini a quel paese. Faceva giocare sempre Mihajlovic'

    Quella tra Marco Materazzi e l'Inter è stata una bellissima storia d'amore e l'ex difensore nerazzurro la racconta ai microfoni di Inter Channel. Il campione del mondo ricorda tantissimi aneddoti, alcuni felici, altri meno. Come quella volta che mandò Roberto Mancini a quel paese:

    "Io credo che Mihajlovic sia una gran persona e che in passato sia stato un grande calciatore, ma rimango convinto che in quegli anni all'Inter avremmo potuto giocare un po' per uno. Ma Mancini purtroppo vedeva più lui di me. Prima delle vacanze di Natale entrai al suo posto perché si era infortunato, feci bene e salvai un gol. Finite le vacanze, il campionato sarebbe ripreso con Livorno e Samp, sapevo che contro i liguri avrebbe giocato Mihajlovic perché era il suo ex club. Allora mi aspettavo almeno di giocare quella contro il livorno, ma in riunione mi fecero capire che non avrei giocato neanche quella. Capii che non c'era più spazio per me all'Inter. Poi Mancini sostitì Mihajlovic che stava facendo male e fece entrare me. Segnai e mandai a quel paese anche Mancini. Solo dopo ci fu un chiarimento sia con il tecnico che con i dirigenti". 




    “Ancora oggi reputo Sinisa Mihajlovic una grande persona e un gran calciatore, ma credo che in quegli anni all’Inter avremmo potuto giocare un po’ per uno. Purtroppo Mancini vedeva meglio lui. Ricordo il diverbio con Mancini, pesò molto l’ultima partita prima di Natale, quando entrai al posto di Sinisa che si era infortunato e salvai un gol. Poi ci furono le vacanze, ma rientrai in ritardo a causa dello tsunami, quando ci fu concesso. Avremmo giocato contro Livorno e Sampdoria, ex squadra di Sinisa e per questo mi aspettavo di giocare io quella contro i toscani, con Mihajlovic impiegato contro il suo ex club. Poi nella riunione tecnica scoprii che – nonostante venisse da un infortunio – avrebbe giocato lui anche la gara contro il Livorno. Fu il momento che mi fece capire che all’Inter non c’era spazio per me quell’anno. Poi entrai perché Mihajlovic non fece bene e feci gol. Mandai a quel paese Mancini. Solo dopo ci fu un chiarimento sia con il mister che con Giacinto. Superammo tutto e rimasi all’Inter senza problemi. L’anno dopo divenni il fenomeno, Beckenbauer, ma ero lo stesso di sempre”


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