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  • Inter: Medel apporto nullo, meglio dare fiducia a Kondogbia

    Inter: Medel apporto nullo, meglio dare fiducia a Kondogbia

    L'Inter vince, forse non convince, ma porta a casa 3 punti d'oro contro il Pescara che mettono in discesa la settimana che porterà all'esordio giovedì in Europa League contro l'Hapoel Beer-Sheva e al big match contro la Juventus di domenica 18. Una partita a due facce che ha mostrato un'Inter a tratti lenta, impacciata e poco pronta a bloccare le folate offensive degli abruzzesi e, a tratti, pericolosa nello sfruttare la profondità e ad innescare il proprio potenziale offensivo.

    VERTICALIZZARE E' FONDAMENTALE - Il vero problema riscontrato nella serata dell'Adriatico per l'Inter è stata la difficoltà per oltre 75 minuti a verticalizzare il gioco. L'azione della Juventus che ha portato al gol dell'1-0 di Higuain contro il Sassuolo è l'esempio concreto di come la verticalità sia fondamentale nel calcio moderno. In 3 passaggi verticali con le punte che attaccano la profondità (Pjanic per Khedira, passaggio a Dybala e assist per Higuain)la formazione di Allegri è riuscita a trasformare un'uscita da un corner difensivo nel gol dell'1-0.

    IL RUOLO DI MEDEL - L'Inter non è mai riuscita in questa impresa per oltre 75 minuti e solo a tratti, grazie a qualche giocata estemporanea di Joao Mario e Banega è riuscita a lanciarsi negli spazi. Un doppio risvolto che, però, diventa ancora più evidente nel confronto statistico fra le partite di Gary Medel da un lato ed Ever Banega dall'altro. Il centrocampista cileno non è un regista, va detto, ma è anche vero che la maggior parte delle azioni nerazzurre iniziano con un passaggio dei centrali nerazzurri verso di lui.

    MEDEL VS BANEGA - La differenza con Banega e l'apporto nullo dato da Medel alle azioni dell'Inter è evidente nella direzione dei palloni giocati e, in particolare, dei passaggi diretti verso il tridente d'attacco Candreva-Icardi-Perisic. Il numero di palloni giocati da Medel verso le punte è di soli 9 passaggi, Banega arriva a quota 17. Inoltre la tendenza di Banega è di servire gli attaccanti in profondità, con passaggi direzionati da centrocampo verso il limite dell'area. Medel, al contrario tende ad accorciare la traiettoria del passaggio allargando l'angolo verso la trequarti o, addirittura, in orizzontale.

    MEGLIO DARE FIDUCIA A KONDOGBIA - Medel non è un regista, fatica ad essere una mezzala di inserimento e sebbene compensi con la grinta, fatica anche in interdizione dove spesso si è trovato saltato e preso in corsa dai centrocampisti avversari. L'apporto di Medel, a conti fatti, è limitato e con una concorrenza così fitta in mezzo al campo, se de Boer dovesse decidersi a lasciarlo in panchina la squadra non ne risentirebbe. Anzi, a questo punto, il tecnico olandese potrebbe anche provare a rilanciare Geoffrey Kondogbia. Il centrocampista francese è stato un investimento molto oneroso e a lungo termine della proprietà nerazzurra. Atleticamente è più prestante di Medel e, sebbene tenda a portare troppo palla, ha nel dna la voglia di costruire l'azione in verticale. Perchè non ridargli fiducia?

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