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Inter, Murillo si è già preso la scena

Inter, Murillo si è già preso la scena

Sarà che non esistono più i difensori di una volta, quelli che sapevano fare la differenza in zone di campo in cui solitamente ci si aspetta di vedere la magia del dieci o del centravanti. Quelli che sapevano prendersi la scena per un tackle fatto come la divina legge del calcio comanda, o per un gladiatorio contrasto spalla contro spalla. Sta di fatto che se ci si avvicina ad un difensore che possa almeno esser definito tale, il prezzo sale alle stelle. Il calcio evolve, a volte bene a volte meno, alla ricerca di caratteristiche che rendano lo spettacolo più succoso. “Oggi vogliono che il difensore giochi, gli insegnano a guardare la palla e non sentire l’avversario. Com’è possibile che ci siano attaccanti da sessanta gol? Sarà anche colpa delle difese, no?”, dichiarava Fabio Cannavaro pochi mesi fa, denunciando un problema che sta divenendo accademico.
 
SOSPETTI INIZIALI - Una complicazione con la quale anche l’Inter, nel corso della passata stagione, ha avuto modo di convivere. Perché la coppia di centrali difensivi formata da Ranocchia e Juan Jesus non ha mai fornito le dovute garanzie, anzi, per ripartire, la società di corso Vittorio Emanuele ha avviato la propria rivoluzione proprio dal pacchetto arretrato. Tra i primi colpi messi a segno da Piero Ausilio, figura Jeison Murillo, difensore colombiano classe 1992 bloccato dall’Inter già nella finestra di mercato dello scorso gennaio. Un colpo che inizialmente destava più di qualche sospetto, un po’ perché i difensori sud-americani non vengono mai accolti con eccessivo entusiasmo, ma anche (forse soprattutto) perché Murillo è stato strappato al Granada della famiglia Pozzo per 8 milioni di euro. “Pochi” se si considera quanto bravo sia il patron dell’Udinese a valorizzare e vendere i propri pezzi pregiati. “Avranno preso un bel pacco”, si diceva ghignando negli ambienti “pallonari” 
 
UN OTTIMO AFFARE - Invece l’avvio di campionato ha stupito tutti: Murillo, nonostante la giovane età, ha dimostrato di avere buone doti da leader difensivo. Cattivo sull’uomo e concentrato nei novanta minuti, l’ex di Granada e Deportivo Cali indossa la pesante maglia nerazzurra con inaspettata naturalezza. Cosa che in quattro stagioni non è ancora mai riuscita ad Andrea Ranocchia, che invece ha spesso subito il peso della responsabilità. I tempi non sono ancora maturi per esporsi in bilanci o giudizi definitivi, ma l’avvio di campionato del colombiano evidenzia l’ottima operazione di mercato condotta dalla società di corso Vittorio Emanuele, che con una cifra relativamente bassa è riuscita a portarsi a casa un difensore affidabile in periodi in cui questi ultimi costano a peso d’ora. Basta guardare sull’altra sponda del naviglio per rendersi conto di quanto il Milan abbia dovuto investire per assicurarsi Alessio Romagnoli, altro ottimo prospetto, ma costato 25 milioni di euro più bonus.

Pasquale Guarro

 

 

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