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  • Inter-Napoli: le 10 sfide più belle

    Inter-Napoli: le 10 sfide più belle

    • Matteo Quaglini
    Questo Inter-Napoli è probabilmente l’ultimo passaggio disponibile verso lo scudetto per gli uomini di Sarri e l’ultimo appiglio Champions per Mancini. Per entrambe è la partita che deciderà la stagione, per noi, invece, una grande partita da seguire e presentare in una chiave di lettura storica suggestiva. L’Inter e il Napoli non hanno mai affrontato questa partita, nella storia del campionato italiano, come una classicissima. Nessuno scontro diretto in chiave scudetto, nessun duello appassionante fino all’ultima giornata, sullo stile, di Juventus-Milan o Juventus-Inter o anche, delle ultime trentennali sfide che la Roma ha lanciato alle squadre del nord. No, non è un classico, è una partita anarchica del calcio italiano, una gara slegata dai contesti di lotta per la testa della classifica, uno straordinario assolo che la storia della nostra serie A ci ha regalato. Sì perché anche oggi che la gara conta e decide, non lo fa mettendo l’una contro l’altra per la conquista di un titolo, ma le contrappone affinché una delle due o nessuna raggiunga il suo, di obiettivo. Con questo principio storico nella mente e nei quaderni degli appunti del campionato, e tenendo conto delle emozioni sportive e delle congiunture di storie di calcio che sono la discriminante di tali graduatorie, scorriamo insieme le dieci storiche Inter-Napoli della nostra serie A.

    Inter-Napoli (1988-89): Si gioca la 30° giornata di un campionato, che partito con un alone di complessità per via dei diversi stili di gioco che le squadre più forti proponevano, vede già dall’inizio il dominio incontrastato dell’Inter di Trapattoni. Il Napoli dell’epoca d’oro sale a Milano secondo ma staccato di molti punti e con la sensazione che sarà impossibile ribaltare il fiume in piena degli eventi. La mistica della vittoria è tutta per l’Inter: molte volte nella storia del calcio quando c’è la parola vittoria nell’aria, vicino, c’è un tedesco. Con la sua “10” potente, Matthaus scaraventa in porta a sei dalla fine un rasoterra micidiale è il 58° goal dell’Inter in trenta partite, è il 2-1 che vale lo scudetto dei record.   

    Napoli-Inter (1974-75): E’ la gara che può alimentare per il Napoli de O’ Lione Vinicio che siede in panchina, la grande speranza di vincere il primo scudetto della sua storia. In quel momento storico dove il campionato gioca il tatticismo delle difese serrate e i goal sono diminuiti rispetto agli anni ’60, il Napoli che studia la zona mista è avanguardia. Lotta infatti con la Juventus che rappresenta l’evoluzione alta di questo sistema difensivo. Lo scontro diretto di due settimane prima l’ha vinto nostra signora degli scudetti col famoso goal di rapina di Altafini. Il Napoli lotta, vince 3-2 con un’Inter in quel momento storico confusa, ma rimane a tre punti e seconda fino alla fine.

    Napoli-Inter (1987-88): Al 21° del primo tempo Maradona è sulla palla defilato sulla destra, si accinge a battere uno dei suoi immaginifici calci di punizione. Zenga mette la barriera, concetto d’opposizione nello sport che ricalca quello dei confini nella storia dell’uomo. Diego parte e scavalca con una traiettoria forte e arcuata la barriera, la palla scende sul palo dov’è il portiere della nazionale ed entra in porta. Napoli impazzisce e Diego festeggia ballando, sembra il segno del doppio trionfo napoletano dopo lo scudetto dell’anno precedente, sarà invece, l’ultima vittoria a cinque partite dalla fine di una squadra già coronata campione e poi seconda tra epurazioni e polemiche.

    Inter-Napoli (1970-71): Quando al 40° del primo tempo il grande Altafini segna battendo Lido Vieri, il Napoli è secondo dopo 22 gare a un punto dal Milan che sta perdendo a Vicenza, l’Inter è terza e ha in mano solo una rimonta inutile. Ma il momento di cambio può esserci anche nell’attimo negativo, è quello il punto della svolta in cui i grandi campioni ritrovano la loro classe nascosta: L’Inter ribalta, e vince 2-1. Chiuderà con 23 partite consecutive imbattuta, segnando 50 goal e subendone 26 per l’11° scudetto della sua storia.

    Napoli-Inter (1970-71): E’ il campionato del dopo Mexico ’70. L’Italia calcistica è piena di campioni a Napoli giocano Zoff, Hamrin, Altafini, Sormani. L’Inter schiera ancora molti giocatori della grande epopea herreriana, ma sembra non avere quell’afflato che caratterizza gli anni vincenti. Va a Napoli con 6 punti e 3 sconfitte in sei partite e con un allenatore nuovo visto che l’altro Herrera, Heriberto fautore del “movimiento” è stato esonerato la settimana prima da un Riva incontenibile. La formazione ricalca nella novità dei ruoli i tempi nuovi, quelli post Helenio: Mazzola ha il 10 e Burgnich gioca libero. Ma non basta perde 2-1 e sembra fuori dallo scudetto.
    Inter – Napoli (1984-85): Rumenigge contro Maradona. La prima partita di Diego a Milano nella scala del calcio italiano è negativa, vince l’Inter 2-1 in rimonta grazie ad un goal del fuoriclasse tedesco e al classico colpo di “spillo” Altobelli. L’Inter di Castagner sembra costruita per vincere e non ha badato a spese per tirare giù dal trono del campionato la Juventus dell’Avvocato; ma sarà il Napoli ancora lì in fase di allestimento e incapace di gestire il vantaggio a mettere su pezzo dopo pezzo un grande gruppo da scudetto. 

    Inter-Napoli (1967-68): 5 maggio 1968, 28° giornata. E’ ultima partita di Helenio Herrera sulla panchina della sua Inter euro mondiale, a Milano. L’uomo che alcuni hanno definito una macchina, altri un gitano, altri ancora un’iperbole, lascia la sua creatura dopo 7 titoli. I suoi pretoriani perdono contro un grande Napoli che controlla l’incontro e si scatena in attacco con Orlando, Altafini e Paolone Barison autore del goal della vittoria numero 5 del Napoli a Milano. 

    Napoli-Inter (1979-80): E’ una partita spettacolare ma inserita in una delle stagioni più controverse del calcio italiano. L’Inter è più forte e meglio equilibrata, Bersellini tecnico dai modi duri l’ha ampiamente re-impostata dal 1977 dopo il caos di metà anni ’70. Ci sono in campo già alcuni campioni del mondo futuri da Altobelli a Oriali, da Bordon a Marini. Vince l’Inter 4-3 ed è la partita con il più alto numero di goal (7) segnati tra le due squadre a Napoli, nella storia del campionato.

    Napoli-Inter (1962-63): La più larga vittoria dell’Inter a Napoli nella storia del campionato, 1-5. Helenio Herrera è di nuovo sulla panchina dopo le polemiche estive e la sua fuga zingaresca ai mondiali cileni con la Spagna. Il Napoli risalito dalla serie B non si è riorganizzato per mantenere la permanenza in A anche se ci sono due giocatori doc come Cané e Juliano. L’Inter vince ed è prima con la Juventus, il Napoli si sente tranquillo al 12° posto ma farà solo 8 punti in 8 partite, retrocedendo amaramente.

    Inter-Napoli (1932-33): La prima vittoria del Napoli a Milano nella storia del campionato. All’Arena civica si chiude un giovedì il campionato ’32-33 già vinto dalla Juventus del quinquennio d’oro di Edoardo Agnelli. Il Napoli fa cinque goal con Vojak e il mito dei napoletani degli anni ’30 Sallustro. In questa gara non giocò una leggenda del calcio italiano di ieri e oggi, il mito Peppino Meazza che in carriera ha segnato 12 goal al Napoli in campionato.  

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