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  • Inter, non andiamo a comandare

    Inter, non andiamo a comandare

    • Il Nero e l'Azzurro
    Handanovic – Si scalda benissimo, è molto alto ed elegante, para bene i tiri del preparatore e quelli di Carrizo. Nei 95 minuti gli tocca buttarsi all’indietro per alzare un colpo di testa da 40 metri ma riesce a riconsegnare la divisa pulita. Incolpevole o quasi sui due gol. Voto 6 (7,5 nel dopopartita, quando finalmente prende posizione contro la buffonata delle trasferte e dei tornei estivi che massacrano la preparazione)

    D’Ambrosio – D’Ambrosio è uno con le palle. Ci mette cuore e impegno, ma è completamente fuori posizione e alla lunga il battito d’ali di Ranocchia (che farfalla non sarà mai), lo trasforma in un manuale degli orrori, compreso un delirante velo in fase difensiva. Fatica in marcatura, fatica nel di giro palla basso, di testa non ne prende mezza. Più che male, malissimo. Voto 4

    Ranocchia –
    Se è un incubo per noi, non oso immaginare cosa possa essere per lui. Centrale dei tre dietro, a lui tocca far partire l’azione. Lento nell’impostazione, terrificante quando deve difendere sull’uomo. È uno dei peggiori difensori della storia dell’Inter, trasmette panico a tutto il reparto e ha una capacità di replicare gli errori che più che sconfortante comincia ad essere scientificamente interessante. Voto 4

    Miranda –
    Porta pazienza Joâo, porta pazienza, perdonali e non farti trascinare a fondo. Una diagonale da campione assoluto, tante pezze, molto nervosismo. Voto 6

    Medel – No, non avete dimenticato la funzione moviola accesa, non è il vostro telefonino e nemmeno la televisione. Quella che avete visto è proprio la velocità a cui Medel gioca il pallone, perdendo uno-due-tre tempi ad azione. Schierereste un fantino a difesa del Quirinale chiedendogli di fare il corazziere? No vero? Bene, qualcuno allora può spiegarmi perché il grintoso, dinamico e simpatico Medel è costretto da due anni a fare la figura del generoso-ma-sega e a rallentare sistematicamente il gioco dell’Inter? Gioca basso sulla difesa ma non riesce ad aiutarla. Voto 4,5

    Kondogbia –
    Corre, sbuffa, fa un casino infernale e a un certo punto quasi ti costringe a dire: «Però Kondò». Poi ti accorgi che gli mancano sia il tiro che il tempo dell’inserimento e ti chiedi: «Però, con i 35 milioni di Kondò… ». Voto 5

    Banega – Che ci faccio qui? Chi siete voi? Perché non mi arriva una palla di prima? Perché non correte? Chi è questo buffo giapponese che non fa una sovrapposizione? Perché Medel me la tira forte negli stinchi? Voto 5

    Nagatomo – Una perfetta partita da Nagatomo, senza sbavature per essere una partita da Nagatomo. Da quando è all’Inter ci si interroga con cadenza settimanale sul perché sia all’Inter. Forse Cassano l’aveva capito: è divertente senza sapere perché. Il suo rinnovo contrattuale è stato un gesto situazionista. Voto 5

    Candreva – Presto, troppo presto per giudicarlo. De Boer prova a schierare lui ed Eder in modalità europeo. Cerca spesso l’uno contro uno, lo sbaglia spesso, mette pezze e almeno si sbatte un po’, fino a quando non capisce che forse non è à la page e per non sentirsi troppo cafone molla il colpo. Voto 5,5

    Eder – Corrono solo lui e Candreva ma troppo spesso corrono nella stessa direzione, come due taxisti che cercano di prendere lo stesso passeggero. Non è quello dell’europeo ma nemmeno quello dello scorso anno. Prende un sacco di calci e procura qualche punizione interessante. Voto 5,5

    Icardi – Se nel nuovo contratto c’è la clausola un milione a pallone toccato, i primi due se ne sono andati. Non è colpa sua, non è colpa nostra, di palle giocabili non ne arrivano, lui fatica a procurarsene salvo poi non essere lucido nelle ammucchiate finali in area del Chievo. Voto 5

    subentrati

    Perisic – Perdonate il francese ma tenerlo in panchina non è solo un delitto, è proprio una stronzata. Unico a saper saltare l’uomo e creare superiorità, se aveva problemi di condizione fisica non si è visto. In una partita così scialba e sporca, serviva come il pane. Voto 6

    Palacio – Il Nero e l’Azzurro ha una sola policy editoriale: Palacio non può prendere meno di 7, mai. Un Signore del Calcio, uno che lo gioca con quella facilità e che non si risparmia mai merita solo amore e un voto 7

    Brozovic – Ai tempi belli, ai tempi di Altobelli uno che entra in campo con quell’attitudine avrebbe preso un ceffone dopo 5 minuti. Pessimo, davvero pessimo voto 4

    allenatore

    De Boer – Il voto che meriterebbe è pari al numero dei difensori che ha schierato. Ma non sarebbe giusto. Il cammino è lungo, il progetto ha bisogno di mesi e non è dalla prima che si giudica un allenatore arrivato da una settimana. Ma ci sono cose davvero inspiegabili. La scelta della difesa a 3 su tutte. A giudicare dalle dichiarazioni di De Boer, qualcosa di simile a una squadra arriverà dopo la pausa della nazionale, quindi turiamoci il naso e aspettiamo il Palermo. Senza Voto (ma meriteresti 3)

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