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  • Inter, non parliamo di disastro

    Inter, non parliamo di disastro

    La stagione nerazzurra è stata abbastanza particolare, a sottolinearlo è l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport, che spiega come i nerazzurri meriterebbero l'insufficienza per non aver conseguito l'obiettivo di inizio stagione. La Champions ad oggi è lontana, ma nonostante tutto il 2015-16 ha portato molte cose buone in dote alla squadra di Mancini, che il prossimo anno potrà ripartire da una base più solida: 

    NESSUN DISASTRO - "La stagione dell’Inter si presta a un ragionamento doppio. Il primo dice che l’annata è da bollino rosso. Il terzo posto – a meno di frenate colossali di Napoli e Roma – è una porta ancora aperta solo dall’aritmetica. E non sono gli addetti ai lavori a indicare la Champions come l’obiettivo mancato di quest’anno. Lo dice Roberto Mancini stesso, in conferenza stampa, prima di partire per Roma. «Mi do un voto insufficiente perché sono esigente con me stesso e perché sono il responsabile di questa squadra. E perché all’inizio si puntava a vincere o comunque arrivare tra i primi tre. Ma la stagione non è disastrosa, siamo stati in testa per 20 giornate e poi abbiamo avuto un calo senza un vero perché». Ma il tecnico sa che la gara di questa sera contro la Lazio (in caso di successo, 4° posto aritmetico) non sarà una semplice fermata verso l’ultima giornata di campionato".

    CI SONO MOTIVI PER SORRIDERE -  "Perché dentro a questo bollino rosso spuntano appigli di positività. Il quarto posto consente di entrare direttamente nella fase a gironi d’Europa League. Serve blindarlo in fretta prima di una possibile risalita della Fiorentina. Uno stress estivo in meno da affrontare: tutto tempo buono per allenarsi, effettuare le tournée in calendario con serenità (tradotto, soldi) e la certezza di incassare almeno 10 milioni di euro dalla Uefa. Il perché c’è qualcosa da salvare, inizia da qui. L’anno scorso l’Inter arrivò ottava e la mano di Mancini non sortì l’effetto sperato (Walter Mazzarri fu esonerato all’undicesima giornata da nono, i nerazzurri alla fine risalirono di una posizione). Quest’anno invece, lavorando fin dal principio, la marcia è cambiata. L’Inter, dopo 35 giornate, aveva 52 punti l’anno scorso ed era fuori dall’Europa. Quest’anno ha 12 punti in più (64), gli stessi che aveva la Roma l’anno scorso in questo momento (i giallorossi erano secondi). I numeri dicono che i vertici della Serie A hanno accelerato. Ci sta. L’Inter intanto lo ha fatto su se stessa, alimentando il piano di rientro nell’Europa che conta almeno fino a Natale. Poi qualcosa si è incastrato. Ma alcuni numeri ribadiscono che l’asticella rispetto a dodici mesi fa è stata alzata. La difesa è diventata di parola chiudendo 14 volte imbattuta e grazie a tutto il sistema l’Inter ha vinto 11 volte 1-0 in campionato. Nell’economia generale ne guadagna anche la differenza reti con un +15 che abbatte il +12 dello scorso anno, anche se qui una piega negativa ci sarebbe: l’attacco. Il capopopolo e capitano Mauro Icardi ne è l’emblema (l’anno scorso re dei gol con Luca Toni con 22) visto che da 18 esultanze è sceso a 15 in 35 gare. Ma tutto il reparto ha peccato di precisione con 5 gol in meno del 2014-15 (52 a 47)". 

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