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  • Inter, non solo 4-2-3-1 per l'eclettico Spalletti, ma ha bisogno di Nainggolan

    Inter, non solo 4-2-3-1 per l'eclettico Spalletti, ma ha bisogno di Nainggolan

    • Giancarlo Padovan
    L’epoca di Luciano Spalletti all’Inter comincia con l’annuncio del 4-2-3-1. Non che non voglia crederci, ma penso che non sarà questo l’unico sistema di gioco che l’allenatore adotterà per la sua nuova avventura nerazzurra. Alla Roma, per esempio, ha giocato sia con il 4-3-3, sia con la difesa a tre.

    Spalletti non è un trasformista (in senso deteriore), ma un eclettico. Del calcio ha un’idea precisa, nel senso che lo vuole di iniziativa e, se possibile, di dominio, certamente d’attacco come dimostrano i gol fatti nello scorso campionato dalla Roma (90, secondo miglior attacco dietro il Napoli con 94) e da Dzeko, capocannoniere della serie A con 29 reti.

    Il rilancio del bosniaco, osteggiato dalla piazza, non è stato l’unico capolavoro dell’allenatore. L’altro, rilevante e inedito, riguarda la trasformazione di Nainggolan da centrocampista centrale, ruolo che certamente può ancora ricoprire con grande efficacia, a trequartista (11 gol). Per quanto ci si possa dire sicuri nelle cose di mercato, sono fortemente convinto che Nainggolan non arriverà all’Inter, ma che Spalletti possa cercare di trovare qualcuno che gli assomigli o pensi di trasformare un elemento della rosa in trequartista. Nella stagione scorsa furono provati da Pioli sia Banega, sia Joao Mario, ma nessuno convinse fino in fondo. Ora non so quanto fuoco possa mettere Spalletti negli atteggiamenti dei suoi calciatori, ma forse è meglio per l’Inter rivolgersi al mercato per reperire qualcuno che assomigli al belga.

    DIFESA - E’ il primo reparto cui è necessario mettere mano. L’unico che dovrebbe essere confermato sarà D’Ambrosio, autore di una stagione molto positiva. Ciò non significa che sia necessariamente titolare, visto che l’Inter ha quasi chiuso per Dalbert (Nizza), pensa a Karsdorp (Feyenoord) e non abbandona la pista Rudiger. Il lettore mi perdonerà se il mio lessico sta diventando del tutto simile a quello di chi si occupa di calciomercato con maggiore competenza della mia, ma in questa fase è necessario fondere quanto sta accadendo nelle trattative con quello che potrebbe essere il progetto tecnico. Monchi ha spiegato come per il tedesco della Roma non ci siano offerte, nemmeno dall’Inter. Ma questo non significa che non sia un obiettivo dei nerazzurri. Anzi, per me, Rudiger (che può essere schierato anche in una difesa a tre) andrà all’Inter e sostituirà Murillo. Da definire il futuro di Miranda, comunque giudicato insufficiente. Sarebbe un grande colpo Diakhaby (Lione), ma il costo è altissimo. Anche se per Suning non esistono prezzi impossibili.

    CENTROCAMPO - Stando alla rosa, sono molte le opzioni nel reparto. La più accreditata, almeno inizialmente, tocca Gagliardini e Kondogbia. Ma non è da scartare nemmeno quella riguardante Joao Mario, mentre partirà Brozovic (destinazione Cina). Se si andasse a pescare sul mercato, l’ultima voce coinvolge Luiz Gustavo, assai dotato fisicamente e atleticamente.

    TREQUARTI  - Imprescindibile, a destra, Candreva (i cui cross, però, devono essere più di qualità rispetto alla quantità della stagione scorsa), a sinistra dovrebbe agire Perisic. Scrivo dovrebbe perché il croato è un calciatore tipicamente “spallettiano”, ma è anche uno dei pochi in grado di produrre profitto attraverso la sua cessione. Da tempo si sa che si è accordato con lo United, come si sa che l’offerta del club di Mourinho viene giudicata insufficiente (40 milioni, l’Inter ne chiede più di 50). Nella sua prima conferenza stampa, Spalletti è sembrato propenso a liquidarlo dicendo che un solo calciatore non è determinante per la squadra e che l’appartenenza deve essere il primo valore. Tuttavia se Perisic si convincesse a rimanere sarebbe un grande risultato. In caso contrario, avanti con la trattativa per Bernardeschi.

    PUNTE - Icardi (24 gol come Higuain) per molte caratteristiche è simile a Dzeko. Nel senso che, come il bosniaco, non è esattamente un calciatore che aiuta la squadra. Tuttavia segna a raffica, l’ha fatto e lo farà ancora. Eder sarà confermato per due ragioni: sia perché può essere l’alternativa a Icardi (ma ricordo che Spalletti ha giocato anche con il falso nove), sia perché può stargli alle spalle. Una punta esterna, come Berardi, andrebbe a completare l’organico.

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