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  • Inter, Spalletti: 'Borja gioca anche nel Barcellona. Su Nainggolan...' VIDEO

    Inter, Spalletti: 'Borja gioca anche nel Barcellona. Su Nainggolan...' VIDEO

    Alla vigilia di Crotone-Inter, Luciano Spalletti risponde alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa.

    Quale errore non deve fare la suadra?
    "Dobbiamo stare attenti a non varcare il confine tra fiducia e presunzione. Se credi di essere il primo della classe c'è meno disponibilità e migliorarsi. Ma non penso commetteremo questo errore".

    Cosa glielo lascia pensare?
    "Siamo l'Inter. L'anno scorso queste gare venivano valutare come eventi interlocutori. Abbiamo da giocare 35 partite e tutte sono importanti. Conosco bene Nicola, ha fatto vedere di essere un grande motivatore. Erano quasi retrocessi e io so cosa significa andare negli spogliatoi per cercare di convincere i giocatore che le cose non sono come le vedono. Dovremo essere fortissimi perché il campione non sceglie la partita dove esserlo, ma ogni volta mette il suo marchio. Il campione non fa distinzioni e mi aspetto che ci sia questo atteggiamento".

    Chi giocherà a centrocampo?
    "Inizio a nutrire dubbi perché tutti si allenano nel modo corretto. Si stimolano a vicenda e mi mettono in difficoltà" . 

    La scuola italiana è troppo lontana da quella Spagnola e tedesca?
    "L'Italia aveva vinto molte partite prima di perdere contro la Spagna. Dipende anche dal momento in cui vai ad affrontare certe partite. Io credo che il nostro calcio si stia livellando a quello europeo e non abbassando. Il nostro calcio non è più fatto di palle buttate, basti vedere come la Spal è venuta a giocare a Milano. Quasi tutte le squadre adesso vogliono un portiere che giochi bene anche con i piedi. Penso che il calcio italiano sia sulla strada giusta. Al Napoli abbiamo fatto spesso i complimenti per l'organizzazione che esprime. Io sono fiducioso, ho imparato: in camera mia c'è sempre il sole. Anche Ventura sta facendo un grande lavoro nel dare possibilità a giovani calciatori". 

    Si parla molto di Icardi e Perisic, ma la difesa subisce pochissimo
    "Mi aspettavo che la squadra crescesse perché li vedo sereni, attenti e vogliosi. Quando vedi che la squadra si comporta in modo corretto è chiaro attendersi certe cose. Poi Miranda e Skriniar sono fortissimi e ancora non ci siamo accorti di tutte le loro potenzialità. Abbiamo giocatori forti e se pensano e giocano con l'idea di squadra e reparti, vengono fuori buone cosse. È dalla ricerca della gloria personale che vengono fuori i più grandi rimorsi di squadra".

    Icardi e Perisic possono diventare un limite?
    "Non la pensiamo in questo modo. Loro non sono solo forti, sono eccezionali, sono impossibili, i migliori nel ruolo. Ma noi abbiamo anche altre potenzialità, ma anche Miranda chiude tutti gli uno contro uno. Siamo sicuri che il nostro collettivo funzioni".

    Ti asspetti di trovare un momento storto?
    "No, e non sono curioso. Abbiamo 35 partite e dobbiamo vincerle, non dobbiamo preparare le reazioni a quelle perse".

    Non avrete le Coppe, è un vantaggio?
    "Non lo è sempre. Il calciatore deve essere stimolato, lasciare a casa un calciatore significa ammazzarlo. Io vorrei tempo effettivo e cinque sostituzioni".

    Nainggolan ha detto che non è un trequartista e che lo ha inventato lei in quel ruolo. Sta facendo lo stesso lavoro con qualche altro qui?
    "In quel momento mi dava la sensazione di poterci essere utile più avanti e lui mi ha dato la possibilità di poter pensare di avere ragione". 

    Manca ancora qualcosa nell'uomo dietro la punta? Non abbiamo mai visto Eder 
    "Non manca qualcosa solo lì. Eder non l'ho potuto mettere per via dei risultati, ma se a Roma non cambia il punteggio metto lui. L'importante è che stiamo ragionando tutti nel modo giusto". 
     

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