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  • Intermania: una pastiglia per il mal di testa

    Intermania: una pastiglia per il mal di testa

    • Cristian Giudici

    "Sarà la prima di una lunga serie di vittorie". La panchina che scotta ha cambiato l'atteggiamento di Benitez, che alla vigilia della delicata sfida col Twente ha abbandonato la via della prudenza tirando fuori una ventata d'ottimismo, nonostante le premesse (assenze e ultimi risultati) non fossero delle migliori.

    Le parole del tecnico spagnolo hanno ridato fiducia alla squadra, che ha sfoderato una prestazione di carattere, proprio come aveva chiesto Moratti. Anche il presidente ha fatto tutto il possibile per ricaricare l'ambiente, stando vicino ai giocatori e a Benitez. Non a caso il gol della vittoria porta la firma di Cambiasso, che dopo il ko di Verona era stato ingiustamente accusato di aver telefonato a Moratti per chiedere la testa dell'allenatore.

    Ma una rondine non fa primavera e tutti sanno benissimo che la strada è ancora in salita. Basti pensare all'andamento della partita di mercoledì a San Siro: dopo una buona partenza, sia nel primo che nel secondo tempo i nerazzurri sono andati un po' in difficoltà alla prima mezza occasione creata dagli avversari. Sintomo che il problema, oltre che nelle gambe per via delle numerose assenze importanti, è nella testa.

    "Gara della svolta", si dice in questi casi. Per poterlo affermare con certezza bisogna però superare altri esami. Strappato il pass per gli ottavi di Champions e prima del Mondiale per club, ora l'Inter deve rituffarsi nel campionato dove ha 9 punti di distacco dal Milan primo in classifica. Le prossime due partite contro Parma e Lazio daranno un responso importante per capire se la paziente Inter sia già guarita oppure no.

    Per l'occasione il dottor Rafa non potrà contare sulla medicina del gol Eto'o e, con Milito ancora fuori per infortunio, al centro dell'attacco rimane solo Pandev. La soluzione della 'spremuta' è già stata utilizzata l'anno scorso da Mourinho. Per fortuna contro il mal di testa c'è la pastiglia Stankovic, che ancora una volta ha dimostrato di essere diventato un leader: i veri trascinatori si vedono nei momenti di difficoltà.
     


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